«Sono indignato dal comportamento di Sgarbi, va bene? Lo vedevo andare in giro a fare inaugurazioni, mostre e via dicendo. Ma mai avrei pensato che si facesse pagare per queste cose».

Così, in una dichiarazione rilasciata al Fatto, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, interpellato sulla presunta attività extra-politica “a pagamento” del suo sottosegretario. 

Ma per il critico d’arte si tratterebbe di una «intervista falsa». A margine di un incontro in Prefettura a Bologna, Sgarbi ha anche letto ai giornalisti un messaggio ricevuto proprio dal ministro, con il seguente testo: «Non ho rilasciato alcuna intervista, ho solo detto di non sapere di cosa si parlasse».

Sgarbi ha quindi escluso la possibilità di dare le dimissioni dal suo incarico. Anche perché, ha spiegato, «qualunque articolo viene pagato, come qualunque libro genera diritti d'autore. Ogni libera prestazione, conferenza, spettacolo, deve essere pagata».

Il caso – arrivato anche all’attenzione dell’Antitrust – ha innescato l’immediata polemica politica, con le forze d’opposizione, Pd e M5S in primis, pronte a chiedere al ministro di riferire in Parlamento per chiarire ogni aspetto della vicenda. 

(Unioneonline/l.f.)

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