Aumentata la pena per Pier Paolo Brega Massone, che tuttavia non torna di nuovo in carcere. L’ex primario di chirurgia toracica della clinica di Santa Rita di Milano condannato nel 2018 nel processo d’appello bis a 15 anni di reclusione, nell’appello ter si è visto infliggere una condanna a 21 anni e 4 mesi che, per via del condono sono scesi a 18 anni e 4 mesi. 

Tuttavia, poiché è stato in cella per 15 anni e mezzo, quando la pena diventerà definitiva sconterà la restante parte in affidamento in prova ai servizi sociali.

Il ricalcolo della Corte d’Appello è arrivato in seguito al rinvio della Cassazione, per cui all’uomo andava contestata, accanto all’omicidio preterintenzionale, l’aggravante dello scopo di lucro.

Pier Paolo Brega Massone è accusato della morte di 4 pazienti. La Corte ha rideterminato anche la pena per Fabio Persicci, suo braccio destro imputato per due dei 4 decessi: è passata da 7 anni e 8 mesi a 8 anni e 8 mesi.

"E' finalmente finita", si è limitata a dire la moglie di Brega dopo la lettura del dispositivo. "Si è chiusa una vicenda dolorosissima per tutti", ha affermato invece l'avvocato Mauro Mocchi, difensore di Presicci.

LA CLINICA DEGLI ORRORI – L’episodio balzò subito alle cronache e quella di Santa Rita fu definita la “clinica degli orrori”. Secondo quanto ricostruito, Brega Massone operava i pazienti anche se non ce n’era bisogno per ottenere il rimborsi dal sistema sanitario nazionale. All’epoca i medici della sanità privata convenzionata erano pagati per ogni singolo intervento: più operavano, più guadagnavano.

Queste operazioni finirono per uccidere 4 persone e per causare gravi lesioni in altri 34 pazienti.

(Unioneonline/L)

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