Le navi della famiglia Onorato  finiscono all’asta: gli armatori napoletani hanno messo in vendita cinque dei traghetti Moby e Tirrenia a seguito della delibera dell’Antitrust che ha accolto la proposta di Sas (Msc), Moby e Gnv per evitare sanzioni causate da un’eccessiva concentrazione in mano a un unico “cartello”. In sintesi: Aponte ha ritirato il finanziamento che aveva tenuto a galla il gruppo. Ma i 243 milioni devono essere restituiti a seguito della cessione di asset. Ed ecco l’asta.  

Attraverso il portale Avacos  è stata bandita  la gara per cedere con un lotto unico e al prezzo base di 229,9 milioni di euro le navi  Moby Aki, Moby Wonder, Athara, Janas e Moby Ale 2. La vendita aprirà alle 11 del 12 novembre e sarà chiusa quattro ore dopo, alle 15. 

«La vendita delle navi Moby Aki e Moby Wonder avviene nello stato di fatto e di diritto in cui esse si trovano alla data della vendita e della consegna», si legge, «e con obbligo per l’aggiudicatario di contestuale stipula, con la Moby S.p.A., che diventerà locataria, di un contratto di locazione a scafo nudo per ciascuna nave della durata di 15 anni ad un canone giornaliero di 15.000 euro sulla base dei termini e condizioni previsti dal formulario Bimco Barecon 2017 logicamente emendato. L’aggiudicatario si impegna a non cambiare il nome alle navi». 

In giornata è stata anche diramata una nota dei sindacati Federmar, Ugl e Usb che ieri hanno incontrato i vertici aziendali: «È stato comunicato che la storica linea Napoli–Palermo e Palermo–Napoli verrà dismessa a partire dal 24 novembre», fanno sapere i rappresentanti dei lavoratori. Tra i dipendenti resta lo stato di agitazione. 

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