Dopo il caso “Mia Moglie”, il web italiano è stato scosso da un nuovo scandalo: il forum pornografico Phica.eu, una piattaforma dove migliaia di utenti condividevano e commentavano foto di donne – rubate dai social o da eventi pubblici – trasformandole in materiale sessista e degradante.

A dare il via alla valanga di segnalazioni è stata, il 24 agosto, la creator Anna Madaro. Da lì, una lunga lista di donne – influencer, ragazze comuni, attrici, ma anche figure politiche e istituzionali – hanno scoperto di essere finite nel calderone del forum. Tra loro l’eurodeputata Pd Alessandra Moretti, la capogruppo Dem al Comune di Latina Valeria Campagna, l’ex sottosegretaria Alessia Morani, la sindaca di Firenze Sara Funaro e persino la premier Giorgia Meloni e la segretaria Pd Elly Schlein. Le immagini, spesso banali scatti in costume o fotografie pubbliche, erano accompagnate da commenti osceni e violenti.

Le reazioni non si sono fatte attendere. «Quel sito rubava da anni foto e spezzoni televisivi, rielaborandoli e dandoli in pasto a una folla di utenti che mi hanno sommerso di insulti e oscenità», ha denunciato Alessandra Moretti, che ha già presentato querela. «Non è solo un’offesa personale, ma un attacco a tutte le donne. Quei forum istigano allo stupro e alla violenza, devono essere chiusi e vietati».

Sulla stessa linea Valeria Campagna: «Ho trovato mie foto private e pubbliche, accompagnate da commenti sessisti, volgari, persino minacciosi. Non possiamo tacere». «Presenterò denuncia – ha aggiunto Alessia Morani – perché questi contenuti ledono la dignità di tutte noi». Anche la sindaca di Firenze, Sara Funaro, ha confermato di aver sporto denuncia alla polizia postale: «La chiusura del sito è una vittoria, ma il danno resta. Quelle immagini rubate e i commenti vergognosi sono la dimostrazione che la strada da fare è ancora lunga».

Durissimo anche il commento della vicepresidente M5S Chiara Appendino, che allarga la riflessione oltre il singolo episodio: «Questa violenza digitale è solo la punta dell’iceberg. Quello che nasce online si riversa nella vita reale: nelle relazioni, nel lavoro, nella quotidianità. Non bastano indignazione e sdegno a caldo: serve un cambiamento culturale profondo, a partire dall’educazione al rispetto e alla parità».

Questa mattina, infine, l’annuncio ufficiale: Phica.eu è stato chiuso. I gestori hanno pubblicato un comunicato in cui ammettono di non essere riusciti a “bloccare i comportamenti tossici” che hanno trasformato la piattaforma in un luogo di violenza misogina. Ma le parole di commiato non bastano a cancellare l’impatto devastante che il forum ha avuto sulle vittime.

Sicuramente la chiusura del sito rappresenta un risultato importante, ma certamente non risolve il problema. Ancora una volta emerge la fragilità delle tutele online e la facilità con cui l’intimità e la dignità delle persone, soprattutto delle donne, possono essere violate e mercificate. Un segnale chiaro arriva dalle stesse vittime: non tacere più, denunciare, pretendere azioni concrete. Perché finché ci sarà spazio per forum come Phica, il web resterà terreno fertile per una violenza che non si ferma mai solo sullo schermo.

(Unioneonline/Fr.Me.)

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