Mentre non si placano le polemiche sulla decisione dell'ospedale San Camillo di Roma di indire un bando per l'assunzione di due ginecologi non obiettori di coscienza, un nuovo caso arriva dal Veneto.

In provincia di Rovigo, a Trecenta, l'azienda sanitaria ha deciso di assumere un nuovo biologo in quanto le due già operative al Centro di procreazione medicalmente assistita hanno optato per l'obiezione di coscienza.

Per garantire le pratiche alle 150 coppie - e altre 320 sono ancora in attesa - l'Ulss ha indetto il bando specificando che l'obiezione rappresenta "giusta causa di recesso dell'azienda in quanto la prestazione lavorativa diverrebbe oggettivamente inesigibile".
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