Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha deciso di lasciare l’incarico: le dimissioni irrevocabili sono state comunicate in una lettera alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. 

Il passo indietro arriva dopo le rivelazioni e le polemiche innescate dal suo rapporto con l’imprenditrice e influencer Maria Rosaria Boccia.

Nella lettera consegnata a Palazzo Chigi Sangiuliano ha voluto ringraziare la premier per averlo «difeso con decisione». «È in gioco la mia onorabilità e giudico importante poter agire per dimostrare la mia assoluta trasparenza e correttezza, senza coinvolgere il governo», prosegue Sangiuliano nella missiva. E ancora: «Mai un euro del ministero è stato speso per attività improprie. L'ho detto e lo dimostrerò in ogni sede. Non solo. Andrò fino in fondo per verificare se alla vicenda abbiano concorso interessi diversi e agirò contro chi ha pubblicato fake news in questi giorni», scrive l’ormai ex ministro. 

“FIERO DEI RISULTATI” – «Sono fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali in questi quasi due anni di governo», dice ancora Sangiuliano, elencando i principali obiettivi ottenuti, dall'apertura dei musei durante le ferie alle grandi mostre.

«Questo lavoro - sottolinea Sangiuliano - non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip. Le istituzioni sono un valore troppo alto e non devono sottostare alle ragioni dei singoli. Io ho bisogno di tranquillità personale, di stare accanto a mia moglie che amo, ma soprattutto di avere le mani libere per agire in tutte le sedi legali contro chi mi ha procurato questo danno, a cominciare – conclude Sangiuliano - da un imminente esposto alla Procura della Repubblica, che intendo presentare».

Quanto al futuro, Sangiuliano ha spiegato: «Ho ho bisogno di tranquillità personale e di stare accanto a mia moglie che amo».

MELONI: “UN UOMO ONESTO” – Dal canto proprio, Giorgia Meloni ha commentato così il passo indietro: «Ringrazio sinceramente Gennaro Sangiuliano, una persona capace e un uomo onesto, per lo straordinario lavoro svolto finora, che ha permesso al Governo italiano di conseguire importanti risultati di rilancio e valorizzazione del grande patrimonio culturale italiano, anche fuori dai confini nazionali».

Giorgia Meloni. (ANSA).

L’INCARICO A GIULI – Dopo le dimissioni  di Sangiuliano, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto al Quirinale la premier Meloni. Nell’occasione, su proposta della premier, è stata ratificata la nomina del nuovo ministro della Cultura: si tratta del giornalista Alessandro Giuli, 48 anni.

LE REAZIONI – Le dimissioni hanno avuto immediate reazioni da parte delle forze d’opposizione.

«Le dimissioni di Sangiuliano arrivano tardive, ma sono comunque l'atto più opportuno da quando è ministro», il commento della segretaria del Pd Elly Schlein.

«Ho chiamato Sangiuliano, gli ho espresso solidarietà sul piano personale e umano per un gesto a questo punto dovuto dal punto di vista politico. Rilevo anche questo, che è il primo ministro che si dimette rispetto a Santanché, rispetto a Lollobrigida e Delmastro e addirittura si dimette quando Giorgia Melloni aveva chiesto di rimanere», le parole del presidente del M5s Giuseppe Conte.

«La premier Giorgia Meloni ancora una volta difende l'indifendibile, non mi resta che rivolgermi all'autorità giudiziaria», ha detto invece il portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, che ha presentato un esposto indirizzato alla Procura della Repubblica di Roma sulla vicenda del ministro Sangiuliano. In allegato al documento articoli di stampa, mail e screenshot dei social di Maria Rosaria Boccia. Le ipotesi - ha spiegato Bonelli - sono «distrazione per peculato e rivelazione di segreto d'ufficio».

(Unioneonline) 

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