Cambia l'assegno di mantenimento: via il tenore di vita, stop se il coniuge si risposa
Il testo di legge, passato in Commissione, approderà in aula il 13 maggio: previsto anche un assegno di mantenimento "a tempo"Potrebbero cambiare al più presto, e non di poco, le regole sull'assegno di mantenimento dopo il divorzio.
Ha passato l'esame della Commissione a approderà in aula il 13 maggio la proposta di legge a firma della deputata Pd Alessia Morani, il cui testo è stato modificato dagli emendamenti di Lega e M5S.
Tre le principali novità.
L'assegno di mantenimento verrà interrotto se l'ex coniuge si risposa o va a convivere con un nuovo partner.
Un'altra novità è la previsione di un assegno di mantenimento a tempo per un periodo stabilito dal giudice, nel caso in cui la difficile situazione economica del coniuge richiedente sia dovuta a "ragioni contingenti o superabili".
E scompare il criterio del tenore di vita: la proposta originaria dei dem lo prevedeva ancora, con una norma sul carattere "compensativo" dell'assegno, ma è stato cancellato - contro il parere della relatrice Morani - da un emendamento del leghista Roberto Turri. Già la Cassazione aveva messo in discussione tale criterio con diverse sentenze
Sparito il criterio del tenore di vita, ecco quali sono i nuovi criteri in base a cui calcolare l'importo dell'assegno: patrimonio e reddito netto di entrambi, durata del matrimonio (più dura più è sostanzioso l'assegno), età e condizioni di salute di chi chiede il mantenimento, il contributo dato da entrambi "alla conduzione familiare e alla formazione del patrimonio comune", e l'eventuale contributo per figli minori, disabili o non autosufficienti dal punto di vista economico.
"L'obiettivo di questa legge - spiega Morani - è quello di non ritrovarsi in situazioni in cui un coniuge finisce sul lastrico mentre l’altro se ne approfitta".
(Unioneonline/L)