"È stato lui a uccidere Fortuna".

"Lui" è Raimondo Caputo, il presunto "orco" del parco Verde di Caivano (Napoli) in carcere con l'accusa di aver violentato e ucciso la piccola Fortuna Loffredo e di essere coinvolto anche nella sospetta morte di Antonio Giglio, figlio della sua compagna.

A parlare con i pm oggi è stata una ragazzina di 13 anni, che abita nello stesso complesso di palazzi ed è amica delle figlie della compagna di Caputo, Marianna Fabozzi; proprio una di queste le avrebbe rivelato di sapere chi era il responsabile della morte della bambina e aveva fatto il nome del patrigno.

Ma Caputo, che ha sempre respinto ogni accusa, stamattina è stato ascoltato dagli inquirenti anche in merito alla morte misteriosa di un altro bimbo, Antonio Giglio, anche lui figlio della Fabozzi: "Quel giorno (il 27 aprile 2013, ndr) non ero in casa", ha detto, e tutto quello che è successo, ossia il ritrovamento del cadavere del bambino precipitato da una finestra dell'appartamento in cui viveva, gli è stato raccontato dalla sorella.

Il colloquio è avvenuto al carcere di Poggioreale, dove Caputo è detenuto; ha ribadito che per quanto ha saputo è stata proprio la mamma di Antonio, anche lei in cella poiché accusata di aver coperto gli abusi del compagno, a far cadere il figlio.
© Riproduzione riservata