Un colpo esploso in un campo, a poche centinaia di metri dalle case. E sparato a sangue freddo in bocca a un cane di razza Rottweiler, di soli 12 mesi, che stava correndo insieme al suo padroncino di 13 anni, ora sotto shock.

È accaduto ieri pomeriggio, attorno alle 16.40, a Parabiago, hinterland Nord-Ovest di Milano, in un’area rurale vicino a via delle Viole.

«L’uomo, un cacciatore, le ha sparato in bocca», racconta Sarah, la padrona del cane e madre del 13enne, in una denuncia prima esternata su Facebook e poi affidata, per il seguito del caso, ad alcune associazioni animaliste.

«Ha detto che l’ha scambiata per un animale selvatico sulle prime, poi invece ha detto che l’ha vista con la bocca aperta e le ha sparato, eravamo a 160 metri dalle case. Mio figlio, un ragazzino di 13 anni, si è visto la testa del suo cane esplodere».

«Non sono riuscita e guardare la mia amata Uma senza testa e non avrò pace finché non avrò ottenuto la giustizia che merita», aggiunge ancora Sarah.

La polizia è arrivata immediatamente sul posto e il cacciatore è stato denunciato a piede libero per «uccisione di animali». Gli sono stati sequestrati sette fucili da caccia, per cui aveva l'autorizzazione.

Le associazioni animaliste allertate esprimono solidarietà alla famiglia di Uma e, a fronte di questa ennesima vittima della caccia, sottolineano come una distanza di 160 mt dalle abitazioni non si può considerare sicura e rimarcano la necessità di vietare la caccia vicino ai centri abitati, regolamentando in modo più restrittivo i calendari venatori e i giorni consentiti.

(Unioneonline/v.l.)

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