Una busta con un proiettile è stata indirizzata al procuratore generale di Torino, Francesco Saluzzo, che con il pm Paolo Scafi sostiene l'accusa al processo in Corte d'Assise d'Appello di Torino all'anarchico Alfredo Cospito, per il quale ha chiesto la condanna all'ergastolo.

La scoperta è stata fatta una decina di giorni fa, ma è trapelata soltanto oggi. La busta non aveva altro che il proiettile e una grossa lettera 'A' tracciata, e nessun altro messaggio. È stata sequestrata dalla Digos di Torino e le indagini sono state coordinate dalla Procura di Milano.

L'avvocato Flavio Rossi Albertini che assiste Cospito, da 80 giorni in sciopero della fame contro il regime di 41 bis in cui è detenuto a Sassari, ha riferito che le condizioni dell'anarchico «sono relativamente stabili, ma stiamo oltrepassando qualsiasi soglia di criticità. La situazione allarma anche se i valori sono ancora sotto controllo».

«L'ho sentito pochi giorni fa - ha aggiunto il legale - e mi ha ribadito la sua determinazione a proseguire lo sciopero della fame. Sta portando avanti la sua battaglia contro l'inumanità del 41 bis».

Per la revoca del regime del carcere duro si sono espressi nei giorni scorsi giuristi, intellettuali e religiosi, tra i quali l'ex presidente della Corte costituzionale Giovanni Maria Flick, il filosofo Massimo Cacciari, don Luigi Ciotti, l'ex pm di Mani Pulite Gherardo Colombo, che hanno rivolto un appello al ministro della Giustizia e al governo italiano. I firmatari - una quarantina ma la raccolta di adesioni prosegue - hanno invocato «un gesto di umanità e di coraggio».

Cospito è all'oscuro dell'appello dei giuristi e intellettuali, ma, continua il suo legale «qualsiasi contributo alla causa è accettato con entusiasmo perché vuol dire che una fetta sempre maggiore di opinione pubblica si rende conto della assurdità di sottoporre un anarchico al 41 bis e della sproporzione della sanzione comminabile a Cospito per i reati che gli sono attribuiti».

Cospito è accusato dell'attentato del 2005 alla scuola allievi Carabinieri di Fossano (Cuneo). Il pg Saluzzo e il pm Scafi hanno chiesto per lui l'ergastolo e 12 mesi di isolamento diurno, per la compagna Anna Beniamino, 27 anni e un mese.

Già condannato per l'attentato di Fossano a vent'anni di carcere e a dieci anni per l'attentato all'ad dell'Ansaldo di Genova, Roberto Adinolfi, gambizzato nel 2012, nel caso venisse accolta l'attenuante rispetto al reato di strage politica rischierebbe una pena tra i 21 e 24 anni. 

(Unioneonline/L)

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