Nove tra medici e chirurghi dell'ospedale Garibaldi Nesima di Catania rinviati a giudizio per la morte di una bambina di 11 mesi, avvenuta il 17 luglio 2017.

L'accusa è quella, a vario titolo, di omicidio e lesioni colpose.

Secondo quanto ricostruito dalla Procura, la piccola, di nome Chloe, era stata ricoverata per un "banale" problema intestinale il 27 febbraio, cinque mesi prima del decesso. Ma l'intervento chirurgico per rimuovere l'occlusione intestinale non fu mai eseguito, perché sempre rimandato.

Per questo, ricostruisce l'accusa, la bambina per "il protrarsi della patologia andava in arresto cardiocircolatorio cui conseguiva dapprima uno stato comatoso da sofferenza cerebrale diffusa ipossico ischemica protrattosi per sei mesi e successivamente il decesso".

Ma nel procedimento due medici sono anche accusati uno di avere "falsamente attestato di avere eseguito personalmente il massaggio cardiaco alla bambina" e un altro per "attestato falsamente" che l'operazione "si rinviava per condizioni ottimali (nonostante la grave situazione clinica della bambina) per altro intervento di emergenza improrogabile (ciò in contrasto con la realtà dal momento che la sala operatoria di chirurgia pediatrica era libera)".

Nel procedimento sono state ammesse sei parti civili, tutti familiari della vittima.

(Unioneonline/l.f.)
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