“Una delle questioni più pubblicamente esibite di questa vicenda giudiziaria è la seguente: furono o meno usati, per gli investimenti in questione, fondi derivanti dall'Obolo di San Pietro? La mia risposta ferma è: no! Non furono utilizzati i fondi dell'Obolo, ma i fondi di riserva della Segreteria di Stato".

È un passaggio delle dichiarazioni spontanee rilasciate dal cardinale Angelo Becciu, nel corso della nuova udienza del processo a suo carico in Vaticano.

“SONO INNOCENTE” – Nel corso dell’udienza, il monsignore di Pattada ha ribadito “con forza” la sua "assoluta innocenza", soffermandosi anche sull'ipotesi di peculato in favore della Cooperativa Spes di Ozieri retta dal fratello Tonino e rivendicando "l'assoluta correttezza" delle sue condotte.

Angelo Becciu ha infatti sottolineato "come le uniche contribuzioni oggetto di contestazione, che sono poi le uniche somme che nei sette anni vennero elargite dalla Segreteria di Stato, nel 2015 e nel 2018, come è stato documentalmente provato hanno avuto una destinazione caritativa".

CECILIA MAROGNA – Nelle sue dichiarazioni Becciu ha anche parlato dei suoi legami con la manager e analista sarda Cecilia Marogna: “Devo qui ed ora esprimere una forte e vibrata indignazione per come questo rapporto è stato distorto con illazioni offensive, di infima natura, lesive - anche - della mia dignità sacerdotale. Credo che questo atteggiamento tradisca un simile trattamento sarebbe stato riservato ad un uomo", le sue parole.

“GOGNA MONDIALE” – Becciu ha poi denunciato come contro di lui si sia scatenata “una gogna pubblica di proporzione mondiale”. “Addirittura in Angola – ha detto -, ove ero stato nunzio per sette anni e mezzo, mi hanno riferito che la tv nazionale dedicò all'argomento una settimana di dibattiti; fui sbattuto sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo; privato di ogni ufficio ecclesiastico; relegato ai margini della Curia e della Chiesa. Mi addolorava e continua ad addolorarmi, poi, aver esposto la mia famiglia ad una sofferenza lacerante quanto ingiusta".

IL CARDINALE PELL – E ancora: "Per oltre un anno sono stato esposto ad una insopportabile pressione pubblica, con la vergognosa accusa di aver addirittura finanziato false testimonianze in danno di un confratello, il Cardinale Pell, con i soldi della Segreteria di Stato. Voglio ora spazzare via questa gravissima insinuazione con le parole del cardinale segretario di Stato, Parolin, che ha accertato e dato conto della assoluta falsità di questa ignobile e insopportabile illazione".

(Unioneonline/l.f.)

© Riproduzione riservata