È in arrivo il decreto sull'omologazione degli autovelox e da luglio ci saranno nuove regole per l'utilizzo degli apparati: l'Asaps, Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale, ha comunicato l'avvenuta notifica del decreto dal Mit a Bruxelles per il vaglio dell'Ue.

L'Unione europea avrà tempo sino al 24 giugno per inviare a palazzo Chigi eventuali osservazioni. Se non ce ne saranno, il provvedimento potrà essere pubblicato direttamente sulla Gazzetta Ufficiale italiana e, quindi, entrare definitivamente in vigore entro l'estate.

A luglio diventerà quindi operativo, mettendo fine a polemiche e ricorsi scaturiti dopo l'ordinanza 10505/2024 della Corte di Cassazione.

IL DECRETO – Il decreto è composto da sette articoli e da un lungo allegato tecnico contenente caratteristiche, requisiti e procedure di omologazione, taratura e verifica di funzionalità dei dispositivi e sistemi per l'accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità ai sensi dell'art.142 del Codice della Strada.

La principale novità - sottolinea l'Asaps - si trova però nell'articolo relativo alle disposizioni transitorie, quando si indica che «i dispositivi o sistemi approvati secondo quanto previsto dal decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 13 giugno 2017, n. 282, essendo conformi alle disposizioni dell'allegato tecnico, sono da ritenersi omologati d'ufficio. Tutti gli altri dovranno seguire una procedura tassativa con la disattivazione fino al completamento delle stesse, che prevedono che il titolare dell'approvazione di un dispositivo o sistema approvato prima dell'entrata in vigore del decreto possa richiedere l'omologazione integrando la documentazione, presentata in occasione dell'approvazione, entro il termine di sei mesi dall'entrata in vigore del decreto».

COSA CAMBIA – Nella sostanza, per i misuratori di velocità antecedenti al 2017 scatterà un duplice binario: chi ha già la documentazione che dimostra che il proprio autovelox rispetta i nuovi standard avrà trenta giorni di tempo dall’entrata in vigore del decreto per inviarla al ministero. Chi ne è sprovvisto, cioè i dispositivi più datati, dovrà invece essere spento. Potrà tornare a funzionare solo dopo aver superato un nuovo esame tecnico. Il produttore, infatti, potrà entro sei mesi presentare una domanda di omologazione al ministero, allegando i documenti che dimostrano la conformità dell’apparecchiatura alle regole più recenti. Il ministero dei Trasporti avrà, poi, altri sessanta giorni per valutare ogni richiesta. Se l’esito sarà positivo, arriverà il decreto di omologazione e il dispositivo potrà tornare a essere usato.

«Finalmente si farà chiarezza, e finiranno i sistematici ricorsi che hanno criminalizzato ì misuratori di velocità e hanno fatto annullare le sanzioni per le velocità oltre i limiti, anche le velocità tra le più elevate – commenta il presidente dell'Asaps, Giordano Biserni - . In troppi incidenti la velocità è stata causa di morti e feriti. Auspichiamo che torni una 'pace' tra gli automobilisti e chi controlla il rispetto delle regole».

LA RICADUTA – Scetticismo sul nuovo decreto dal Codacons: «La conseguenza automatica del nuovo decreto del Mit è che gli autovelox che non rispettano gli standard previsti dal ministero dovranno essere disattivati dai Comuni, in attesa del completamento dell'iter per ottenere l'omologazione ministeriale: in caso contrario, qualsiasi sanzione elevata da apparecchi approvati ma non omologati secondo le nuove regole, sarà dichiara nulla da Prefetti e Giudici di pace, e si rischia una valanga di ricorsi da parte degli automobilisti con costi legali enormi per le casse comunali».

(Unioneonline)

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