"Nessun esproprio proletario. Nessuna nazionalizzazione o vendetta. Vogliamo solo che le regole siano uguali per tutti. È così sbagliato in una democrazia liberale?".

Sono le parole del Ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli, con riferimento alle nuove norme sulle concessioni autostradali inserite nel Milleproroghe.

"C'è un intervento su due concessioni - ricorda in un'intervista al Corriere della Sera -, la Ragusa-Catania e la Tirrenica. Passeranno ad Anas e saranno completate, come giusto in un Paese normale. Poi vengono modificate le modalità di indennizzo in caso di revoca per tutti i concessionari che non si trovano ancora in questa condizione. È una previsione di legge generale. Come si fa in uno stato liberale, parifichiamo le condizione di tutti i concessionari davanti alla legge".

Poi la precisazione: "La revoca è una procedura separata, sulla quale stiamo ancora acquisendo dati. Una volta che avremo terminato l'analisi, tutto il governo approfondirà il se, il come e il quando", e "a gennaio saremo in grado di prendere una decisione, ma fino a quando non avremo esaminato tutti gli aspetti non mi sbilancio".

Ieri, intanto, il rischio che Autostrade per l'Italia (Aspi) possa vedersi revocare la concessione senza indennizzo ha affondato Atlantia in Borsa, con la holding della famiglia Benetton che preannuncia una battaglia legale senza esclusione di colpi per scongiurare una misura che decreterebbe il fallimento di Aspi, con impatti pesantissimi per la stessa Atlantia e le sue controllate.

Una dura lettera è stata inviata da Aspi ieri in tarda serata al Governo: all'interno la 'minaccia' di prendere l'iniziativa per sciogliere il contratto dando così l'avvio alla richiesta di un maxirisarcimento da 23-25 miliardi di euro.

"Non abbiamo disposto la revoca o la decadenza di nessuna concessione", si è affrettato poi a precisare il premier Conte parlando al quotidiano "Il Messaggero". "Introduciamo un regime più uniforme e trasparente. Abbiamo previsto che, in caso di revoca o decadenza, la gestione possa essere affidata ad Anas e stiamo semplificando il regime degli indennizzi, applicando la disciplina uniforme degli appalti. Nessun allarme per il settore delle concessioni: chi ha fatto investimenti, anche in caso di inadempimento, potrà recuperare le somme per i costi realmente sostenuti e non ammortizzati. Non si

potranno più applicare, tuttavia, norme di favore come quelle invocate da Atlantia, che anche in caso di grave inadempimento pretenderebbe un indennizzo di decine di miliardi. Non lo permetteremo".

"Penso che stiamo introducendo - ha poi aggiunto - una soluzione legislativa che non è assolutamente punitiva né penalizzante per i concessionari. La norma cerca di rimettere ordine in un contesto molto articolato, dove si sono create tante sperequazioni e tanti indebiti vantaggi per i privati".

(Unioneonline/v.l.)
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