I Benetton fuori dalla gestione di Autostrade. È questo l'obiettivo di Giuseppe Conte dopo il cambio di passo sul dossier Aspi. Ed è un obiettivo sul quale si innesca una guerra totale tra il capo del governo e Atlantia, la holding che gestisce l'88% delle quote di Autostrade.

Questa sera si svolge il Consiglio dei ministri in cui si dovrebbe decidere il futuro di Autostrade, ma la maggioranza è ancora divisa sulla strada da intraprendere.

Conte ha scelto di mettere sul tavolo la concreta possibilità della revoca azzerando così i mugugni del Movimento. Ma per l'informativa prevista oggi in Cdm, il rischio della conta è dietro l'angolo. Perché il dossier Aspi riapre la falla tra Conte e Iv.

"No a slogan populisti, la revoca è facile da dire, difficile da fare", ha più volte sottolineato Matteo Renzi.

E Michele Anzaldi, schierandosi di fatto al fianco di Matteo Salvini che annunciava una segnalazione alla Consob sulle parole del premier, ieri sera attaccava: "Il crollo di Atlantia in Borsa ha danneggiato migliaia di piccoli azionisti. E' inevitabile una verifica dell'organo di vigilanza".

Nell'ingarbugliata vicenda prende allora quota una nuova ipotesi ed è quella di un commissariamento della società, che potrebbe essere deciso già oggi o più probabilmente nei prossimi giorni. Si tratterebbe di un modo per prendere tempo rispetto alla madre di tutte le decisioni che, ormai a due anni dal crollo del ponte Morandi, resta ancora ferma.

Sul tema è intervenuto anche Giovanni Toti, presidente della Liguria. Che in un intervista rilasciata al Corriere, alla domanda se revocare o non revocare la concessione ai Benetton, ha risposto: "Ne sento parlare da due anni e per adesso l'unico dato è che hanno stritolato la mia Regione. A questo punto la mia domanda è una soltanto: in caso di revoca chi gestirà la mia rete autostradale? E ancora: con quali regole?". "Io - spiega - sono perché un governo si prenda le sue responsabilità. E dico altresì che il colpevole del Ponte Morandi debba essere punito dalla giustizia. Però - aggiunge il governatore ligure - se c'è un colpevole e si chiama Aspi (Autostrade per l'Italia), c'è un ministero che non ha fatto quello che avrebbe dovuto fare". "Per farla breve: se si taglia definitivamente il rapporto con Autostrade, che cosa si farà per un ministero che non è stato in grado di controllare?", si chiede Toti. Sul rischio di ricorsi miliardari, risponde: "Non conosco i contratti. Il governo dopo aver parlato con grande approssimazione abbia le idee chiare".

(Unioneonline/v.l.)
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