Sono tutti sardi i componenti del commando che nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì 28 marzo, ha assaltato due portavalori lungo la variante Aurelia a

San Vincenzo, in provincia di Livorno. Dieci, forse undici uomini, ai quali senza interruzione stanno dando la caccia tutte le forze di polizia del territorio. Un gruppo chiuso, non modulare. Quasi blindato. 

Questa la tesi degli inquirenti toscani, secondo quanto trapela sulle indagini, condotte nel massimo riserbo e ad ampio raggio. Fino in Sardegna: sono al vaglio tutti i movimenti da e per l’Isola degli ultimi tempi. Il periodo considerato a ritroso non è breve. Ma non è escluso che a mettere a segno la rapina possano essere stati dei sardi, sì, ma non residenti nell’Isola. 

Solo ipotesi investigative, al momento. Sono state raccolte testimonianze e analizzati i video dell’assalto, realizzati da alcuni residenti della zona. 

L’accento sardo dei rapinatori era inequivocabile. E la conoscenza del territorio molto precisa: i banditi hanno agito in un punto nel quale la carreggiata era ristretta per un cantiere in corso. Per bloccare i blindati sono stati utilizzati alcuni mezzi risultati rubati nei giorni scorsi in un autonoleggio con sede a Castelnuovo Berardenga (Siena): uno davanti e l’altro dietro. Poi l’attacco, fulmineo: sono stati esplosi circa venti colpi di armi da guerra. I banditi hanno fatto scendere i vigilantes dai mezzi e hanno piazzato l’esplosivo all’interno dell’abitacolo, facendo saltare la cappotta e rendendo facile il prelievo dei sacchi di denaro che erano destinati a Grosseto. 

Esplosivo militare, pare, molto simile a quello utilizzato per abbattere il muro del caveau della Mondialpol di Caniga, a Sassari, lo scorso 24 giugno. Un colpo milionario, quello dell’estate scorsa, che è tornato alla mente di tanti. Così come quello di Siligo, messo a segno nel febbraio precedente. Molti tratti comuni, per modalità e comportamenti dei malviventi, che gli inquirenti stano analizzando con attenzione. 

L’unica traccia dei banditi, finora, è una delle tre auto usate per la fuga verso sud: il veicolo, un suv della Volvo, è stata ritrovato in un campo nell'entroterra pisano, in linea d'aria non lontano dal luogo dell'assalto. La caccia all’uomo continua. 

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