Il padre è stato arrestato e le figlie, per impedirne il fermo, hanno aggredito i carabinieri, arrivando anche a morderli.

È accaduto a Molinella, in provincia di Bologna.

Secondo una ricostruzione dei fatti, i militari, intervenuti per mettere in manette un 48enne di origini tunisine accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali sono stati circondati dai familiari dell’uomo, comprese la moglie e le figlie adolescenti.

Queste ultime hanno provato a ostacolare in ogni modo gli uomini dell’Arma, anche a morsi, durante la perquisizione casalinga che ha permesso di ritrovare due telefoni cellulari usati dall'uomo e cinque involucri di cocaina, oltre a materiale utilizzato per il confezionamento.

L'uomo, che venerdì scorso era stato rintracciato dentro un bar di Molinella, quando è stato accompagnato a casa dai carabinieri ha cominciato a dare indicazioni alla compagna già al citofono.

Una volta aperto il portone del palazzo, ha cercato di non far entrare i militari nell'atrio condominiale, aggredendoli con spinte, pugni e schiaffi.

Nella circostanza, il 48enne ha cercato di avvertire nuovamente la famiglia, esclamando ad alta voce la frase «distruggi il telefono».

Il resto della famiglia ha fatto altrettanto: la moglie ha spintonato i militari, impedendogli di procedere alla perquisizione, mentre le due 16enni, li hanno aggrediti a morsi. Una delle ragazzine è anche riuscita a chiudere la porta di casa, che è stata abbattuta dai carabinieri per entrare nell'appartamento.

Uno dei carabinieri aggrediti è stato trasportato al pronto soccorso dell'ospedale di Budrio, riportando escoriazioni e lesioni alle mani e alle braccia, guaribili in sette giorni. Il 23 settembre si è svolto il rito direttissimo e il 48enne è stato sottoposto all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

La moglie e le due figlie, invece, sono state denunciate per resistenza e lesioni.

(Unioneonline/l.f.)

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