"Da lunedì potremmo distribuire 12 milioni di mascherine al giorno, tre volte l'attuale fornitura. Dal mese di giugno arriveremo a 18 milioni, dal mese di luglio 25 milioni e quando inizieranno le scuole a settembre potremmo distribuire 30 milioni di mascherine al giorno, undici volte quel che distribuivamo all'inizio dell'emergenza".

Lo ha detto il Commissario straordinario Domenico Arcuri in conferenza stampa alla protezione civile.

Per passare dai 4 milioni al giorno attuali a 12 si punta sulle 110 aziende italiane riconvertite alla produzione di mascherine con il Cura Italia, spiegano fonti vicine ad Arcuri.

"Avrei tanta voglia di parlare dalla trincea in cui da 40 giorni mi trovo con il dottor Borrelli e i nostri collaboratori, di parlare dei liberisti che emettono sentenze quotidiane da un divano con un cocktail in mano. Ma non lo farò, il mio dovere è lavorare", ha aggiunto, polemizzando con chi "dice che il prezzo delle mascherine lo fa il mercato, sorseggiando i loro centrifugati".

E a proposito dell'app per il tracciamento: "Il premier Conte ha dato una molteplicità di informazioni ai cittadini come il momento richiedeva, non ha fatto cenno alla app di contact tracing, ma non significa che il lavoro non proceda: stasera abbiamo una riunione di coordinamento. La app si avvarrà di tecnologia bluetooth e non c'è nessuna controindicazione. A maggio con le prime funzionalità, cioè il contact tracing, sarà in funzione, in tempi ravvicinati saranno attive anche le funzionalità più vicine al diario clinico".

L'app sarà pronta a maggio. Quanto al funzionamento dell'applicazione, Arcuri ha affermato che "allo stato attuale l'alert (l'avviso che hai avuto un contatto con un positivo) arriva al cittadino ed è quest'ultimo protagonista del percorso sanitario", insomma non è la Asl ad avvisare la persona, ma il contrario.

"Ovviamente se non c'è tempestività tra la segnalazione e il tampone non abbiamo raggiunto l'obiettivo di contact tracing - ha detto ancora Arcuri -, dunque è necessario essere sottoposti ai tamponi. Anche se sai che se sei negativo potresti poi diventare positivo in seguito. Gli scienziati ci dicono che il tempo minimo certo per essere a rischio contagio è di 15 minuti, la distanza di rischio tra un metro e due metri, ma meglio ragionare sui due metri".

(Unioneonline/F)
© Riproduzione riservata