Aperto questa mattina il testamento di Silvio Berlusconi.

Da quanto si apprende i figli hanno convenuto su questa data, con l'intera famiglia convocata dal notaio che conserva le ultime volontà del fondatore di Mediaset e di Forza Italia.

«Non posso dire niente. È una presenza che non può avere soddisfazione la vostra, non posso dire assolutamente niente né oggi, né domani, né mai»: con queste poche parole, rivolte alla stampa assiepata davanti all’ingresso del palazzo di via Pagano, il notaio Arrigo Roveda, che custodisce le ultime volontà testamentarie di Silvio Berlusconi, ha lasciato il suo studio a bordo di una moto.

PIER SILVIO

«Più passano i giorni, più la mancanza è enorme», sospira intanto il figlio Pier Silvio nel corso della presentazione dei nuovi palinsesti a Cologno Monzese, che si apre con un omaggio: un collage di momenti simbolici, dalle prime cassette alle convention di Montecarlo, dal trionfo del Milan in Coppa dei Campioni al predellino, al «non molliamo» lanciato da Pier Silvio in azienda a poche ore dal funerale del Cavaliere. Un «Grazie a tutti», dice con la voce rotta dall'emozione. Poi un bacio verso il cielo: «Ti amo, papà».

Il figlio del Cav «non ha intenzione di scendere in politica», lo dice chiaramente. «Almeno per ora. Qualcosa a livello emotivo, non razionale, si è mosso: ho pensato che il suo rapporto con gli italiani e con l'Italia, fatto di amore e di libertà, è un lascito che deve vivere. Peraltro io ho 54 anni, mio padre ne aveva 58 quando è sceso in politica. Chi lo sostituirà? Nessuno mai».

(Unioneonline)

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