Giorgio Palù si è dimesso dalla presidenza dell'Agenzia Italiana del farmaco. Dopo il mandato arrivato con il ministro Roberto Speranza nel 2020, e dunque in piena pandemia da Covid-19, era stato confermato due settimane fa ma, secondo i limiti di legge dovuti all’età, avendo lui 75 anni sarebbe dovuto restare in carica un anno e a titolo gratuito. Una nomina, dunque, che al fondatore delle Scuole europea e italiana di Virologia non è piaciuta, e questa mattina la notizia dell’addio, che riapre la partita per il vertice dell’Agenzia.

L’annuncio è arrivato dallo stesso Palù, che in una lettera inviata al consiglio di amministrazione parla di «mancata sintonia col Ministro» e di «assenza di risposte dal Governo». «Recrimino la totale assenza di ascolto da parte del Ministro nelle scelte operate per Aifa», precisa ancora Palù, e «trovo offensivo e umiliante nei confronti della mia persona e del mio profilo scientifico-professionale la durata di un anno del mandato, scelta quantomeno equivoca sul piano giuridico».

«La non retribuzione dell'incarico non mi preoccupa di certo – prosegue ancora – . Considerandomi al servizio della res publica, ho infatti già svolto per tre anni le funzioni di Presidente di Aifa senza ricevere alcun compenso né gettone di presenza, rifiutando anche di essere titolare di carta di credito dell'Ente». «Mi sorprende invece – aggiunge ancora – la disparità di trattamento rispetto ad altri Presidenti di Ente pubblico in pensione, beneficiari, contestualmente alla nomina, della legge 24 gennaio 1978 n.14, legge che nel mio caso, ancora una volta, non trova applicazione».

Quindi un indicazione su «obiettivi che ritengo essenziali per rilanciare l'Agenzia: tra questi, una forte e qualificata rappresentanza di Aifa in seno alle commissioni Europee e l'informatizzazione dei dati farmaco-economici». E ancora «gli studi clinici per stimare il valore delle cure, la comunicazione scientifica, il coinvolgimento di esperti di altissimo profilo a sostegno della Commissione scientifica ed economica del farmaco (Cse), la promozione della ricerca biomedico-farmaceutica, sicuramente uno dei settori più qualificanti per lo sviluppo scientifico-tecnologico del Paese».

LE REAZIONI – «Il Ministro Schillaci dopo aver lasciato, per più di un anno, Aifa in attesa di una nuova governance, oggi a soli due settimane dalla nomina del Presidente si ritrova nuovamente al punto di partenza» le parole della senatrice Beatrice Lorenzin, vicepresidente del Gruppo Pd a Palazzo Madama. Che aggiunge: «Le motivazioni delle dimissioni, cioè 'Una nomina a tempo' e 'La totale assenza di ascolto da parte del Ministro sulle scelte di Aifa', dimostrano che non eravamo i soli a rimarcare la mancanza, da parte del Governo Meloni, di una visione strategica sull'Aifa, agenzia nevralgica e vitale per il Paese, visto il grande impatto che ha sia sulla vita dei pazienti che sulla filiera delle scienze della vita nonché sull'economia italiana».

«Lasciano abbastanza sbigottiti le parole di Palù – le parole dei  Parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Affari Sociali di Camera e Senato – , che parla di mancata sintonia col ministro e di assenza di risposte da parte del Governo. Ma il Presidente dimissionario non si ferma qui e accusa Schillaci di totale assenza di ascolto a proposito delle scelte operate per Aifa. Si tratta di una situazione incresciosa, che inchioda il ministro all'ennesima distanza siderale tra le sue promesse e la realtà dei fatti. Schillaci aveva infatti più volte magnificato la riforma di Aifa, ma ora ci troviamo con l'Agenzia italiana del farmaco allo sbando. Crediamo sia necessario e urgente che il ministro venga in Parlamento a riferire a proposito della vicenda e ci dica come intende rimediare per mettere Aifa davvero al centro dell'azione politica del governo».

Pe Palù parole di profonda stima e gratitudine dal governatore del Veneto Luca Zaia. «Ringrazio il professor Palù per il grande lavoro che ha svolto alla guida di Aifa. È arrivato all'Agenzia in un momento particolarmente critico, quando il Paese aveva bisogno di avere tutte le forze concentrate sull'emergenza Covid. La sua professionalità di alto livello, di virologo e scienziato, è stata uno dei riferimenti che ci hanno permesso di affrontare questo percorso - aggiunge -. Ho letto e rispetto le ragioni con cui ha motivato le dimissioni e non posso che condividere la sua amarezza. Mi auguro ora che al vertice di Aifa possa arrivare una persona che riesca a raccoglierne l'eredità e a garantire lo stesso standing internazionale di riconosciuta rilevanza. Rinnovo al professor Palù gratitudine per l'impegno profuso e la disponibilità che non ha mai fatto mancare».

(Unioneonline/v.l.)

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