A giorni saranno pronti i risultati per la validazione di due tipi di test rapidi per la diagnosi della positività al nuovo coronavirus. Li sta esaminando lo Spallanzani di Roma, "sono in grado di dare una risposta in 15 minuti", spiega il direttore sanitario Francesco Vaia.

"Una volta validati - spiega - potranno essere utilizzati in stazioni ferroviarie e dei bus e in aeroporti per effettuare i controlli sui passeggeri in arrivo, nell'ambito del rafforzamento dei controlli annunciato dal ministero della Salute".

Sono entrambi test molecolari, tamponi naso-faringei: uno indica la positività attraverso una cartina che si colora, l'altro attraverso l'elettrofluorescenza. "Il secondo tipo al momento sembra più attendibile, ma aspettiamo gli esiti dei test di validazione che avverranno entro pochi giorni", spiega Vaia.

Il direttore sanitario dello Spallanzani ha anche un'idea su come utilizzarli: "Possono essere fondamentali per il controllo dei nuovi casi. Secondo me andrebbero fatti a tutti i passeggeri extra-Schengen appena arrivano, per controllare i casi d'importazione".

"In questa fase - chiarisce Vaia - ci vuole poco per far ripartire l'epidemia e i focolai oggi arrivano soprattutto dall'estero. Bisogna dunque tutelarsi con questi controlli a valle, ma non bastano, ci vorrebbero anche dei test a campione alla partenza, un doppio controllo garantirebbe maggiore sicurezza".

Sulla seconda ondata: "Non credo sia ineluttabile. Bisogna non abbassare la guardia ma senza spaventare le persone.Ora ci sono 2 ipotesi: la prima è che il nuovo coronavirus possa tornare a circolare più massicciamente con l'arrivo delle basse temperature invernali e in concomitanza con gli altri virus influenzali, ma in questo caso abbiamo gli strumenti per agire e sappiamo come si comporta. Per scongiurare tale scenario è però anche fondamentale attuare una strategia preventiva estendendo quest'anno la vaccinazione antinfluenzale il più possibile, in modo da facilitare la diagnosi di Covid che, inizialmente, può presentarsi simile all'influenza stagionale".

La seconda ipotesi è che, invece, la seconda ondata non ci sia: "Se noi capiamo dove sono i focolai e interveniamo rapidamente, allora non ci sarà un aumento dei casi. La seconda ondata pandemica è paventata ma non è un destino ineluttabile, bisogna però intercettare il pericolo. Se interveniamo oggi sui focolai, sia interni che dall'estero, la seconda ondata può essere impedita".

Nel frattempo, in attesa del vaccino, conclude il direttore sanitario dello Spallanzani, "restano tre i presidi anti contagio assolutamente indispensabili, i soliti: mascherine, distanziamento sociale e lavaggio frequente delle mani".

(Unioneonline/L)
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