Ore 12.30: un boato di gioia accompagna il suono della campanella. È l'ultimo giorno di scuola, e gli studenti del liceo classico “Dettori” si accalcano contro la porta a vetri. Ma non escono: sanno che fuori, quel gruppetto di ragazzi delle altre scuole, già in tenuta da mare, si prepara ad accoglierli con una pioggia di uova, nascoste nel bauletto dello scooter o all'interno delle minicar.

LE UOVA La battaglia ha inizio: qualche uovo va a segno, poi si passa ai gavettoni. A base d'acqua per i più fortunati, di coca cola e aranciata per gli altri. Dalla parte di via Amat, le ragazze di quarta ginnasio (i bersagli preferiti) rimangono asserragliate all'interno della scuola, fino all'arrivo del dirigente scolastico Antonio Dimitri, che le invita ad andare a casa e chiude il cancello. L'assedio continua finché due giovani insospettabili, vestiti in borghese, si rivelano agenti della Digos: «Venga qui. Nome, cognome e data di nascita», intimano ai ragazzini. Alcuni sbiancano, altri fanno gli sbruffoni. Le bottiglie vengono sequestrate, svuotate per terra e gettate nei cassonetti. Poi, una volta che i ragazzi si sono allontanati, un agente ammette: «Non ci sarà nessuna segnalazione. È solo un modo per farli smettere».

I GAVETTONI Cecilia, diciassette anni, dopo tre trascorsi al Dettori, l'ha lasciato per il Siotto. Ma ricorda bene quell'uovo che la colpì, nel suo primo giorno di scuola da matricola. Ora aspetta un'amica alla fermata del Pollicino, e nel dubbio si mantiene vicino agli uomini della Digos. Poco più in là, due studentesse si abbracciano in lacrime. All'ingresso di via Palomba un ragazzo, salito in piedi su una panchina, stappa una bottiglia di spumante e innaffia chiunque si trovi nel suo raggio d'azione. Chiara Marci, studentessa dell'ultimo anno, ha i capelli fradici di spumante, ma ride. «Prima lanciavano le uova solo il primo giorno di scuola. Da qualche anno, invece, hanno iniziato a tirarle anche l'ultimo giorno, in aggiunta ai gavettoni», racconta.

LA BAND Il clima di allegria ha contagiato anche le ragazze dell'istituto magistrale “Eleonora d'Arborea”, che hanno festeggiato dentro le aule con torte e mazzi di fiori alle insegnanti più amate. All'uscita, però, si sono dovute difendere da sciami di ragazzi in motorino che le rincorrevano con le bottiglie in mano. Al liceo scientifico “Pacinotti”, invece, l'arma scelta è stata la pistola ad acqua. Dopo la premiazione di chi l'anno scorso si è diplomato con il massimo dei voti, il campo da basket dell'istituto è diventato un palcoscenico, con l'esibizione di una band musicale con chitarre e batteria, e la consolle di un dj. Per gli studenti dell'ultimo anno, ora, rimane da superare la prova più difficile: l'esame di Stato.

FRANCESCO FUGGETTA
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