Truffato da un falso commercialista l'ortopedico del Cagliari calcio
L'ortopedico del Cagliari ha scoperto di avere un debito di un milione con Equitalia. Salvi: "Pagavo le tasse al consulente ma lui non le versava all'Erario"Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un quinto dello stipendio bloccato, tre ipoteche su altrettanti appartamenti di proprietà e un'ingiunzione di pagamento tra tasse mai versate, interessi, rivalutazione e more di circa un milione di euro. A Massimiliano Salvi, cinquantenne medico ortopedico, professore universitario e consulente di fiducia, tra gli altri, del Cagliari calcio, tutto questo sembrava un banale errore dei computer del Ministero, un equivoco da chiarire al più presto: «Avevo sempre effettuato regolarmente la dichiarazione dei redditi e versato gli assegni per il pagamento delle imposte al mio commercialista di fiducia, dal 1993 a oggi».
LA BEFFA E proprio questo è stato il suo errore: quello che considerava un esperto di dichiarazione dei redditi, con tanto di studio professionale a Decimomannu, in realtà era tutt'altro che affidabile. Mariolino Sanna non solo non è mai stato iscritto nell'albo dei commercialisti, ma non ha mai versato neppure un euro all'erario per conto del cliente Massimiliano Salvi. «E chissà con quanti altri si è comportato allo stesso modo».
LA DIFESA L'ortopedico ha affidato al suo avvocato, Silvia Curto, l'incarico di procedere contro il consulente che lo ha messo nei guai. Tenterà di farsi risarcire i danni e inoltrerà la denuncia alla Procura per gli aspetti penali della vicenda. «Sia chiaro - prosegue il dottor Salvi - io ho assolutamente torto nei confronti dell'Erario, è verissimo, sacrosanto che non ho pagato le tasse, come risulta al Ministero. Ma ero in buonafede, credevo che il consulente le avesse versate. Ho commesso un grave errore a fidarmi di questo professionista non sapendo che era un falso commercialista, ma ora spero che lo Stato tenga conto del fatto che io sono la vittima di questa situazione e che si voglia trovare un accordo almeno sull'ammontare delle more e degli interessi».
DA VECCHIA DATA Massimiliano Salvi conobbe Sanna nel 1993: «Era il contabile di uno studio notarile, gli chiesi una mano per la dichiarazione dei redditi, quando si mise in proprio e aprì uno studio a Decimomannu, io continuai a rivolgermi a lui». I primi problemi nel 2003: «Mi arrivarono delle cartelle esattoriali da Equitalia, 60, 40 e 80 mila euro di tasse non pagate. Mi precipitai nel suo ufficio a Decimomannu, lui tranquillamente mi disse che si trattava di errori, di cartelle pazze, che avrebbe chiarito tutto».
Da li a qualche mese un'altra pioggia di richieste di Equitalia, che Massimiliano Salvi ha puntualmente recapitato al “commercialista”. Poi, in autunno, la situazione è precipitata: «È arrivata un'ingiunzione del Tribunale - spiega il dottor Salvi - che mi ha bloccato un quinto dello stipendio. E dopo pochi giorni, un'ipoteca sui tre appartamenti di mia proprietà, a garanzia del mio debito con Equitalia arrivato a quasi un milione di euro. Allora mi sono rivolto a un avvocato esperto di diritto amministrativo che mi ha aperto gli occhi. Il “commercialista” non mi aveva mai fatto firmare ricorsi contro le cartelle esattoriali, non avevo mai avuto una ricevuta delle tasse versate. Mi ha truffato, per farla breve».
L'ORDINE A questo punto Massimiliano Salvi ha cercato di avere chiarimenti da Mario Sanna. Tutto inutile. «Anzi - prosegue l'ortopedico - ho scoperto che non è mai stato iscritto all'albo dei commercialisti, che non possiede nulla, che è nullatenente e addirittura sconosciuto al fisco».
Il presidente dell'Ordine dei commercialisti, Giancarlo Murgia, dà un suggerimento per evitare questi problemi: «Chiedere all'Ordine se si ha a che fare con un professionista iscritto all'albo e in ogni caso non consegnare mai soldi da versare allo Stato».
PAOLO CARTA