Puntuale la replica dell'ex presidente della Regione, Pili: "Il silenzio e la segretezza con cui ha agito il ministero nel carcere di Tempio offende la Sardegna e i sardi. Le dichiarazioni dal provveditore sono inaccettabili e vanno respinte senza se e senza ma". E poi: "Il tentativo di minimizzare è ridicolo se solo si guarda la fedina penale dei detenuti già inviati in Sardegna - sottolinea il parlamentare commentando le dichiarazioni del provveditore regionale del Dap, Gianfranco De Gesu - Il rischio di infiltrazioni mafiose è scritto negli atti del ministero della Giustizia e chi minimizza persegue interessi diversi da quelli della Sardegna e dei sardi". Secondo Pili, "in Sardegna saranno inviati almeno il 50% dei capi mafia in regime di 41 bis. I dati - spiega - sono facilmente desumibili dalle sezioni dei 41 bis che si stanno realizzando a Bancali, a Uta e a Nuoro. A Sassari i 41 bis previsti sono 150, altrettanti a Cagliari e 97 a Nuoro. I detenuti di massima sicurezza del 41 bis sono ad oggi in tutta Italia complessivamente ad oggi 673". "E' evidente - denuncia ancora il deputato del Pdl - che chi parla di distribuzione equa non sa quel che dice e non conosce i dati più elementari della vicenda. Il ministero ha messo a punto un piano preciso per scaricare in Sardegna la maggior parte dei detenuti mafiosi".

LA DENUNCIA DI PILI - "Uno sbarco di mafiosi e camorristi senza precedenti nell'isola - dichiara ieri mattina il deputato del Pdl - e tutto gestito in gran segreto e compiuto in meno di tre giorni nel luogo dove erano meno attesi, il carcere di Tempio-Nuchis. Un vero e proprio blitz che conferma il progetto scellerato del Ministero della Giustizia di trasformare la Sardegna in una vera e propria Cayenna per mafiosi e camorristi. Continuare a prendere sotto gamba questa situazione è da irresponsabili. Le istituzioni si devono, a tutti i livelli, mobilitare. Con uno sbarco di queste dimensioni le infiltrazioni mafiose e camorriste sono molto di più di un pericolo". "L'impatto è devastante - prosegue Pili - sono detenuti pericolosissimi, tutti condannati per mafia e camorra. Ci sono cinque ergastolani e altri detenuti con pene che vanno dai 25 ai 48 anni di carcere, tutti provenienti da Opera, Lanciano, Benevento e Santa Maria Capua Vetere. Sono previsti in totale altri 46 mafiosi e camorristi considerato che la struttura di alta sicurezza messa a disposizione ha 70 posti. E' possibile quindi che la testa di ponte per questo trasloco in terra sarda di così tanti mafiosi sia proprio il carcere di Tempio-Nuchis. Una situazione insostenibile - conclude Pili - proprio perché non solo non era prevista ma che è stata tenuta segreta alle istituzioni locali e regionali".

Ecco i nomi dei detenuti arrivati:

Natale Fascetto: ergastolo - reato di associazione mafiosa;

Carmine Libetti: ergastolo - reato associazione nuova camorra organizzata;

Salvatore Romagnolo: 23 anni di carcere - reato di omicidio;

Vittorio Zito: 30 di reclusione - duplice omicidio Sacra corona unita;

Antonio Daniele: 27 anni di reclusione - per spaccio di droga;

Raffaele Coppola: 13 anni di carcere - traffico di stupefacenti;

Vittorio Di Giorgio: uscirà nel 2020 - traffico stupefacenti;

Giuseppe Pagano: 30 anni di reclusione - affiliato alla camorra;

Gianfranco Di Girolamo: 48 anni di reclusione - associazione camorra;

Nicola Buompane: 26 anni di carcere - omicidio e estorsione;

Giuseppe Ciampà: 25 anni di carcere - associazione mafiosa e omicidio;

Placido Tomasello: ergastolo - per associazione mafiosa;

Mario Esposito: condannato per traffico internazionale di droga;

Paolo Lodiserto: ergastolo - sottoposto al regime 416bis per reati di mafia;

Ercole Modica: ergastolo - reato di associazione mafiosa;

Giuseppe Mele: 16 anni di reclusione - associazione camorristica;

Luigi Martiradonna: 28 anni di reclusione - reati di mafia;

Vincenzo Padula: 17 anni di reclusione - per traffico di droga.
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