Piano Sulcis, a rilento le bonifiche delle aree industriali e minerarie
“La burocrazia è sempre più soffocante”, spiega l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente Gianni Lampis
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In dieci anni, sono stati spesi meno di 18 milioni di euro sui 166 stanziati e sono stati portati a compimento solo due progetti su 15, mentre gli altri sono fermi alla progettazione, più o meno avanzata: la nostra inchiesta giornalistica sul Piano Sulcis fa il punto sulle bonifiche delle aree industriali e minerarie che procedono a rilento. Quelle pubbliche, per la precisione: le private, invece, procedono secondo i tempi previsti. Perché questa differenza? “La burocrazia è sempre più soffocante”, spiega l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente Gianni Lampis, che elenca la moltitudine di adempimenti previsti per le bonifiche di aree complesse come queste.
La bonifica più impegnativa è quella del rio San Giorgio a Iglesias, al centro di due progetti che da sole valgono in tutto 65 milioni di euro: il Comune di Iglesias, anni fa, si è fatto carico di quello principale, per cui Igea rischiava di perdere 31 milioni di euro e ha scoperto che il progetto (costato cinque milioni) aveva grosse lacune e i soldi previsti dal Piano Sulcis non bastavano. “Ecco come stiamo risolvendo”, spiega il sindaco Mauro Usai.
I dettagli su L’Unione Sarda in edicola domani.
Marco Noce
Mariella Careddu