Un 32enne circondato e pestato a sangue da cinque ragazzi sulla spiaggia di Plage e’ Mesu, nel territorio di Gonnesa. E un episodio che non sarebbe però un caso isolato, ma l’ennesimo di una serie di aggressioni commesse da “bande” di giovani sul litorale nelle ore notturne.

A denunciarlo è la sorella dell’aggredito, allarmata da quanto accaduto. E sconfortata anche dal fatto che avendo riportato il giovane una doppia frattura alla mandibola, e non essendo in grado di parlare, non potrà sporgere nell’immediato denuncia ufficiale per quanto accaduto ai carabinieri

«Una barbarie quella accaduta a mio fratello» racconta la donna, nata a Iglesias ma residente a Villamassargia. «È accaduto il 26 agosto alle 4 del mattino: era con un amico quando i due sono stati circondati e aggrediti brutalmente, picchiati mentre erano a terra da 5 ragazzi. È stato mio fratello ad avere la peggio: trauma cranico, frattura del naso, frattura della mandibola destra scomposta e frattura della mandibola sinistra. Si è salvato solo grazie all'intervento di un altro amico, giunto all'improvviso (era a prendere un panino)... gli aggressori a quel punto sono fuggiti».

Ora, precisa la donna, «come specificato dai carabinieri mio fratello ha 90 giorni di tempo per la denuncia. Ma si trova al momento ricoverato al Santissima Trinità in attesa d’intervento. E mi chiedo: che ne sarà dei filmati delle telecamere presenti a Plage e’ Mesu quando lui sarà finalmente in grado di presentare la denuncia?».

«Mi ha anche riferito mio fratello – l’amara conclusione – che in quel momento in spiaggia c’erano molte persone, l’aggressione è avvenuta nel trattop vicino al chiosco dei panini: perché nessuno ha avvertito i carabinieri? Ma in che mondo viviamo?».

(Unioneonline/v.l.)

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