È una severa lettera d'accusa allo Stato quella che oggi il sindaco di Sant'Antioco, Ignazio Locci, ha scritto a proposito degli effetti economici della crisi da Covid 19. Per il primo cittadino del paese lagunare, la vicenda ha messo in luce "il limite del 'Sistema Italia': l'incapacità dello Stato, del Governo centrale e del Parlamento di comprendere che il vero aiuto ai cittadini in un momento di crisi come quello attuale può arrivare solo se ai Comuni vengono concessi gli strumenti necessari per assolvere al ruolo di prossimità e di vicinanza al cittadino su cui si dovrebbe fondare il nostro Paese".

Locci, ex consigliere regionale, mette sul banco degli imputati il principio di sussidiarietà, il fatto che "Stato e Regioni sono in conflitto perenne su chi mette in campo gli strumenti più adeguati ma senza coordinamento, col risultati che i Comuni vengono lasciati con il cerino in mano".

Il sindaco ritiene che ci siano esempi chiari: "Lo Stato ha dato spiccioli per le sanificazioni, briciole per gli straordinari della Polizia Locale ma, soprattutto, ha offerto la possibilità ai Comuni di usare le proprie risorse e quindi l'avanzo di amministrazione libero per la gestione dell'emergenza ma i Comuni di norma lo usano come vogliono e in questa circostanza non c'erano alternative".
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