Passerà alla storia come una delle feste più belle e più importanti della Sardegna, la 664esima “Festa Manna” che a Sant’Antioco assume un particolare significato. Da sempre festeggiata 15 giorni dopo pasqua in omaggio al Martiro Mauritano Antioco, patrono della Sardegna, della diocesi di Iglesias e della città lagunare meta di migliaia di pellegrini e visitatori. Attuale come non mai, il Santo evangelizzatore venuto dall’Africa, medico e predicatore delle opere di Cristo in Sardegna e anche in Corsica.

Oggi si concludono le celebrazioni dedicate alla festa con le sante messe officiate presso la tomba del santo, all’ingresso delle catacombe paleocristiane, situate ai piedi del luogo di culto diventato Basilica per volontà di Giovanni Paolo II. Un mix di preghiera e tradizione, di devozione e soprattutto di richiesta di intercessione ma anche spettacolo, tanto spettacolo, che in questi giorni ha fatto registrare un boom di presenze.

Il concerto di Fausto Leali
Il concerto di Fausto Leali
Il concerto di Fausto Leali

Il sindaco Ignazio Locci, particolarmente emozionato ringrazia, consapevole che il successo scaturisce dalla partecipazione di tutti coloro che hanno collaborato affinché la festa più antica si trasformasse in un successo con grande partecipazione, di folla, di popolo. «È emozionante vedere l’impegno nel preparare le strade della processione da parte dei residenti del centro storico. La devozione al patrono della Sardegna, è un momento di riconciliazione della comunità sarda e in particolare per quella antiochense - dice Ignazio Locci - oltre alla devozione,  uno spettacolo della tradizione dei vestiti della festa, con donne e uomini bellissimi con i loro abiti preziosissimi. Anche il successo delle manifestazioni civili sono un dono del nostro amato Antioco. Per stare tra i 10 eventi identitari della Sardegna abbiamo osato e scommesso tanto, iniziano a vedersi i risultati. Infine, voglio ringraziare tutti i volontari, la Polizia locale la nostra struttura amministrativa, senza il loro impegno e senza il duro lavoro di ognuno, la “festa manna” non si potrebbe organizzare».

contentid/NDI2ZDg4OTgtMjU1NC00
contentid/NDI2ZDg4OTgtMjU1NC00

Il momento religioso più importante della festa si è chiuso con la benedizione del Cardinale Arrigo Miglio, che ha ricordato la sua particolare devozione al Santo e il legame personale con la città, stretto sin da quando raggiunse la diocesi per il suo incarico da vescovo.

La sfilata folkloristica che ha preceduto la processione, quest’anno è stata particolarmente rappresentativa perché composta dai gruppi provenienti da tutti i centri che sono sede vescovile in Sardegna e dalle località dove esistono luoghi di culto a lui dedicati. A seguire il simulacro numerosi i sindaci e i rappresentanti istituzionali. I festeggiamenti civili hanno determinato una considerevole affluenza di pubblico.

Sin dall’apertura della festa, con il concerto di Fausto Leali, il gruppo antiochense “I Sardos”, poi Piero Marras e infine, oggi alle 15 il Dj set che di fatto apre ai “Gemelli Diversi” che si esibiscono alle 17 in piazza Ferralasco.

La sfilata
La sfilata
La sfilata

«Sono soddisfatta, commossa e felice ma ho gli già l'agenda piena di programmi per il futuro - dice l’assessore al turismo Roberta Serrenti - questo è il risultato di un percorso che ci ha consentito prima, di avere un grande riconoscimento Regionale  all'interno dei grandi Eventi Identitari di Sardegna e che ha oggi, più che mai, l'obiettivo di fare della storia di Sant’Antioco Patrono, della sua narrazione, degli aspetti folkloristici ed identitari il fattore trainante di una proposta turistica oltre il mare e le spiagge. La programmazione di questa 664esima festa non a caso si è concentrata su momenti che richiamassero gli aspetti identitari e devozionali ma anche sulla scelta dei  grandi nomi della musica nazionale e dei numerosi standisti ed espositori, per far sì che fosse una Vera Festa di Popolo».

Come si usa dire da queste parti, soprattutto alla conclusione dei festeggiamenti, “Attrus annus”. 

© Riproduzione riservata