110 anni fa a Buggerru il drammatico incidente su lavoro costato la vita a 4 cernitrici, impegnate in miniera.

Sul tema è intervenuto oggi l’assessore regionale del Lavoro, Ada Lai, che – con un video-messaggio – ha preso parte all’incontro “Gli infortuni sul lavoro: evoluzione della normativa dal ‘900 oggi”, nell’aula consiliare del Comune del Sud Sardegna.

«Ancora una volta, ricordiamo il sacrificio delle giovani lavoratrici, morte il 18 marzo 1913: Maria Saiu, di 36 anni, Anna Pinna, di 24 anni, Laura Lussana, di 20 anni e Anna Rosa Murgia di appena 15 anni. Insieme a loro rimasero feriti: Luigi Cadeddu, Mariangela Zoccheddu e Assunta Algisi. Giovani donne, madri, e tra loro anche bambine. Facevano le cernitrici con turni e condizioni di lavoro disumane. Troppo spesso il lavoro, il sacrificio di tante donne è stato dimenticato. È nostro dovere continuare a ricordare quella tragedia, commemorandola ogni anno, come un monito. Il lavoro è dignità, Il lavoro è libertà, è il contributo che diamo alla società», ha sottolineato Lai. L’assessore ha poi aggiunto che «occorre investire sempre più in formazione, prevenzione e sicurezza, anche in un’ottica di genere. Promuovere una vera e propria cultura della sicurezza sul lavoro. Perché gli incidenti sul lavoro, oggi come ieri, sono un’umiliazione non più tollerabile. Una sconfitta per tutta la società».

Per l’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Andrea Biancareddu, le commemorazioni sono «un evento di grande emozione e rilevanza culturale per non dimenticare la nostra storia. Buggerru nel novecento era un fiorente borgo minerario, il quinto centro dell’isola. La Sardegna nel tempo è cresciuta, le miniere hanno chiuso, e quelle storie di sopraffazione e di morte appartengono ad un passato che dobbiamo custodire per mantenere vivi lo spirito di solidarietà e il valore della memoria storica per le giovani generazioni».

(Unioneonline/v.f.)

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