Grande partecipazione anche a Carbonia, dove questa mattina nella centralissima piazza Roma si sono svolte le celebrazioni per l'ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo (1945-2025).

Organizzata dall’Amministrazione Comunale grazie alla collaborazione del cerimoniere Sandro Saba, hanno preso parte tanti concittadini, le autorità civili, militari, i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’Arma con i labari e il gonfalone della città di Carbonia, i rappresentanti di associazioni che operano nel sociale, nel volontariato e nella protezione civile. Grande emozione per l'inno nazionale suonato dalla banda  cittadina Vincenzo Bellini. Successivamente c'è stata la deposizione della corona d’alloro presso la targa dedicata ai caduti della Liberazione d’Italia benedetta dal parroco di San Ponziano Don Giampaolo Cincotti.

Nel corso della celebrazione ci sono stati numerosi interventi, dal Presidente del Consiglio Comunale Federico Fantinel, focalizzato sulla lotta contro la violenza sulle donne e contro ogni forma di sopruso alla libertà e all’emancipazione, e il Sindaco Pietro Morittu. ribadendo l’importanza della festa della Liberazione dell’Italia, rilanciando nel contempo un appello per la pace e per la fine dei numerosi ed efferati conflitti bellici in corso su scala globale. 

Queste le sue parole: «Il 25 Aprile è un giorno di liberazione, pace, democrazia, giustizia sociale, solidarietà, diritti ed eguaglianza, portatori di un messaggio di pace e di libertà. Valori e conquiste storiche che sembravano acquisite e date talvolta anche per scontate, ma che così non sono e vanno invece salvaguardate, protette, difese e preservate ogni giorno, trasmesse, coinvolgendo le giovani generazioni e le scuole. In questa giornata ricordiamo il coraggio e il sacrificio di donne e uomini che, con la Resistenza, hanno lottato per restituire all’Italia la libertà, la dignità e la democrazia. È grazie a loro se oggi possiamo vivere in uno Stato libero, fondato sulla Costituzione, che è il frutto di quella conquista storica. Il 25 Aprile non è soltanto una ricorrenza del passato: è una responsabilità che ci interpella ogni giorno. È il richiamo a difendere i valori della libertà, della giustizia, della solidarietà e della pace, che ancora oggi non sono mai del tutto acquisiti, ma vanno custoditi e praticati. Nel nostro Comune, come in tutto il Paese, la memoria della Resistenza vive nei nomi delle strade, nei monumenti, nelle storie tramandate dai nonni ai nipoti. Ma vive soprattutto in ogni gesto quotidiano di impegno civile, nella partecipazione, nel rispetto dell’altro. Un pensiero speciale va oggi ai giovani, alcuni dei quali hanno partecipato all'esperienza del “Treno della Memoria-Promemoria Auschwitz”: siete voi i custodi del futuro, e anche della memoria. Ricordate che la libertà non è un regalo: è una conquista che va difesa con cultura, impegno e responsabilità. Onoriamo dunque chi ha combattuto per liberarci, non con le sole parole, ma con la volontà concreta di costruire ogni giorno una società più giusta, più unita, più umana. A noi il compito di continuare a tramandare quegli ideali di libertà e di sacrificio grazie ai quali dobbiamo avere la forza per continuare ad essere costruttori di futuro e di ponti di pace, come ci hanno ricordato più volte il compianto Papa Francesco e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.Viva la Resistenza. Viva la Liberazione, Viva la Costituzione, Viva la Pace».

Il Sindaco Morittu ha espresso grande vicinanza e ha trasferito l’abbraccio di tutti i presenti all’ex Sindaco Ugo Piano e alla sua famiglia. Numerosi interventi si sono succeduti nel corso della celebrazione, del Presidente della sezione ANPI di Carbonia  Riccardo Pietro Cardia , del delegato dell’Unione Autonoma Partigiani Sardi (UAPS) Mauro Pistis. Riccardo Boni e Valentina Diana  due giovani che hanno partecipato all’iniziativa del “Promemoria Auschwitz”, il segretario della Camera del Lavoro della Sardegna Sud Occidentale (CGIL) Franco Bardi, e  Anna Pina Buttiglieri, Francesca Puddu e Omar Soddu de “La Clessidra Teatro”.

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