Niente stipendio per i dipendenti dell’Arst, società dei trasporti pubblici che fa capo alla Regione. Prima grana, quindi, per il nuovo amministratore unico Giovanni Mocci nominato nei giorni scorsi dalla Giunta di Alessandra Todde – tra le polemiche – al posto di Roberto Neroni. 

Il mancato versamento dei soldi ai lavoratori emerge da una diffida inviata ai vertici aziendali e alla presidente Alessandra Todde dai segretari regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil, Faisa Cisal e Ugl Fna. 

«Con forte rammarico, abbiamo constatato il mancato pagamento degli stipendi del mese di giugno», si legge nel documento, «data la gravità della circostanza e, al fine di tutelare i diritti dei lavoratori» i sindacati diffidano per far «provvedere immediatamente a regolare le paghe quanto prima». 

Più dettagliata l’ulteriore comunicazione di Adriano Cabigiosu dell’Ugl. Il sindacalista aveva già segnalato problemi nella gestione economica della Spa al precedente amministratore, segnalando anche un uso che considerava distorto delle trattenute in busta: erano stati confermati, spiega, «ritardi nei versamenti ordinari delle quote sindacali e dei contributi previdenziali fondo previdenza complementare, cessioni del quinto e assicurazioni». Ma anche «problemi di liquidità derivanti dalla pandemia, comuni a tutte le aziende nazionali e necessità di perfezionamenti tecnici per il passaggio in contabilità delle quote sindacali». 

Intanto gli stipendi non sono stati versati. «Dispiace constatare che il mandato del nuovo amministratore unico Arst,  Giovanni Mocci, inizia con un pasticcio», l’attacco di Fausto Piga, vicecapogruppo di Fdi in Consiglio regionale, «il mancato pagamento degli stipendi del mese di giugno del lavoratori dipendenti dell’azienda, un fatto grave di cui non ricordo recenti precedenti, probabilmente la prima volta nella storia, ma non sarebbe un primario lusinghiero». 
«Sembrerebbe» dice Piga, «che alla base dei ritardi ci siano adempimenti legati al cambio di amministratore unico. Se fosse così ancora una volta la presidente Todde riesce a complicare anche le cose semplici, visto che con più di attenzione si sarebbe potuto evitare disagi a famiglie e lavoratori». 

Enrico Fresu 

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