Il pellegrinaggio a Medjugorje e un ritorno da incubo.

Sono trenta i fedeli positivi tra i 180 che hanno fatto ritorno nell’Isola dopo aver partecipato al viaggio. Quasi tutti non vaccinati, molti di loro convinti no vax.

Di questi, sei sono ricoverati nel reparto Malattie infettive dell’Aou di Sassari. Quasi tutti anziani nati negli anni ‘50 (uno addirittura classe 1929): le loro condizioni non sono critiche ma vengono definite “serie”, alcuni respirano con difficoltà con il casco e rischiano di finire in terapia intensiva.

A quanto apprende l’agenzia “Dire”, tra i sei ricoverati quattro non sono vaccinati. I due vaccinati presentano complicazioni legate ad altre patologie.

Il timore è che il focolaio si allarghi. Gran parte dei pellegrini (partiti da Arzachena) proviene da una decina di centri della Gallura, gli altri comunque da comuni del Nord Sardegna e da Sassari.

Un viaggio intrapreso nonostante la Bosnia sia uno dei Paesi segnalati più a rischio, come tutto l’Est Europa. I pellegrini sono rientrati in Sardegna il 28 ottobre, nel weekend di Ognissanti potrebbero aver avuto diversi contatti. Di qui il timore di un rapido allargamento del cluster, che potrebbe far salire la pressione sull’ospedale sassarese.

(Unioneonline/L)

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