La Moby Ale 2, l’ex Bithia della compagnia di navigazione Tirrenia-Cin di proprietà dei fratelli Onorato, si trova ancora sotto sequestro nel porto di Ajaccio, a disposizione delle autorità francesi, dopo il fermo avvenuto il 26 giugno scorso mentre era in servizio sulla linea Genova-Aiaccio-Porto Torres.

La misura cautelare era stata chiesta da Siem, gruppo norvegese proprietario dei cantieri tedeschi di Flensburg che costruirono la Maria Grazia Onorato, un’altra nave Tirrenia fermata a maggio nel porto francese. 

Da oltre due settimane, quindi, si trova bloccata in Corsica in attesa di trovare una soluzione alle questioni legali e burocratiche legate alla lite giudiziaria tra i due gruppi Onorato e Siem.

Il contenzioso sarebbe sorto  a seguito di una clausola inserita negli accordi fra compagnia armatoriale e cantiere.

Il sequestro della Tirrenia Moby Ale 2 è divenuto un caso diplomatico in particolare per i disagi subiti dai passeggeri, 650 persone a bordo e tonnellate di merci ferme in porto.

L’assessore regionale dei Trasporti Barbara Manca aveva inviato una missiva ai ministeri italiani di Esteri e Trasporti, Antonio Tajani e Matteo Salvini, e all'ambasciatore d'Italia in Francia, Emanuela D’Alessandro, per chiedere interventi immediati.

C’è un problema di continuità territoriale marittima da risolvere, una questione di competenza esclusiva dello Stato Italiano. Ma nonostante nei mesi da giugno a settembre non siano previsti regimi di tutela per i passeggeri residenti in Sardegna, l'esponente della Giunta Todde è intervenuta per ottenere maggiori garanzie per le persone e le merci che si spostano via mare da e per la Sardegna.

Nel frattempo la compagnia Tirrenia ha dichiarato di essere parte lesa e di provvedere a tutelarsi in tutte le sedi opportune, richiedendo il risarcimento dei danni. 

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