«Da troppo tempo denunciamo inascoltati la pesante condizione di rischio al quale sono esposti i lavoratori della vigilanza, costretti, oltretutto, a operare senza alcun riconoscimento normativo e reddituale». Lo ha detto la segretaria regionale Filcams Cgil Sardegna, Nella Milazzo, commentando l'ennesimo assalto a un furgone portavalori, stamattina, nel tratto della 131 tra Thiesi e Giave.

«Il contratto collettivo della vigilanza armata e servizi fiduciari è scaduto da più di sette anni», ha aggiunto la segretaria sottolineando che "le pesanti situazioni di pericolo e stress che caratterizzano il lavoro in questo settore non sono nemmeno compensate da una retribuzione equa».

L'appello va alle associazioni datoriali «che sino ad oggi sono rimaste sorde alle sollecitazioni dei sindacati: occorre rinnovare in tempi stretti il contratto collettivo e riconoscere l'adeguamento salariale e normativo assurdamente negato per sette anni ai lavoratori che ogni giorno mettono a rischio la loro vita per svolgere una attività indispensabile a vantaggio di tutta la collettività».

La Filcams Cgil, «fiduciosa» nel lavoro delle forze dell'ordine, nell'esprimere «vicinanza» ai feriti e l'augurio di una «pronta guarigione», assicura che proseguirà «nella sua azione di rivendicazione di condizioni di sicurezza, qualità del lavoro e rispetto dei diritti, compreso quello al rinnovo del contratto». 

(Unioneonline/v.l.)

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