Quirra, dissequestrati i carri armatiNon c'è traccia di uranio impoverito
Ma la sostanza radioattiva era stata trovata nelle ossa di un agnello nato con due teste a Quirra nel 2003. Attesa per il responso delle riesumazioni delle 19 salme dei pastori. LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO SU L'UNIONE SARDA.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nessuna traccia di uranio impoverito nei carri armati utilizzati come bersagli di razzi e mitragliatori nel poligono di Perdasdefogu e Quirra. Lo ha stabilito l'équipe del professor Paolo Randaccio, docente di fisica dell'Università di Cagliari. Da qui la decisione del Procuratore di Lanusei, Domenico Fiordalisi: i bersagli sono stati dissequestrati e potranno essere di nuovo utilizzati per le esercitazioni militari. Perché - occorre ricordarlo - l'area militare resta sotto sequestro ed entro due mesi i pastori dovranno lasciare aree e pascoli concessi dal Ministero della Difesa dal 1956 a oggi (66 aziende e novemila capi di bestiame, ma sono consentite tutte le attività autorizzate dallo Stato (guerre simulate della Nato, test di industrie belliche, collaudo di armi da vendere all'Estero).
Il parere di Randaccio non è una completa assoluzione del poligono (sospettato di aver provocato disastro ambientale e la morte per tumore di sette pastori della zona) né certifica che mai proiettili arricchiti con sostanze radioattive, pericolose per la salute umana, siano stati utilizzati nel poligono. Un altro consulente della Procura di Lanusei, il fisico docente di impianti nucleari al Politecnico di Torino, Massimo Zucchetti, ha firmato un documento che attesta il contrario: c'è uranio impoverito nelle ossa di un agnello nato con due teste nel 2003 in un ovile di Quirra, da genitori che sarebbero venuti a contatto con pascoli o pozze d'acqua contaminate. E un ex ufficiale del poligono, aveva raccontato agli inquirenti i test dei missili tedeschi cormoran con testata contenente uranio impoverito nel 1989.