Momenti di paura nel carcere di Uta, dove un detenuto ha cercato di aggredire con una lametta un’educatrice, proferendo anche minacce di morte.

A riferire l’episodio è il segretario generale per la Sardegna UIL Pa di Polizia Penitenziaria, Michele Cireddu. «Poteva finire in tragedia un consiglio di disciplina dove gli operatori si accingevano a contestare delle violazioni commesse dal detenuto, che a causa del suo comportamento violento è stato trasferito in 40 Istituti nella Penisola», spiega Cireddu in una nota. Poi il racconto di quanto accaduto: «Il detenuto ha estratto dalla bocca una lametta che aveva abilmente occultato e ha cercato di aggredire l’educatrice. Provvidenziale è stato però l’intervento di tre agenti presenti».

Non contento, aggiunge Cireddu, l’uomo «ha quindi cercato con tutte le proprie forze di divincolarsi e ha continuato a minacciare l’educatrice promettendo che alla prima occasione utile l’avrebbe uccisa. Se non ci fosse stato l’intervento tempestivo degli agenti staremmo commentando una tragedia». 

«Gli Istituti Penitenziari – sottolinea il segretario Uil Pa – sono ormai diventati scenari di violenza inaudita e la situazione non sembra migliorare soprattutto perché l’attuale Governo è riuscito ad allinearsi perfettamente con i predecessori nel non fornire soluzioni».

Anche in Sardegna – continua Cireddu – «lo scenario è desolante: dal Dipartimento continuano ad arrivare numerosi detenuti dalla Penisola, tanto che nel carcere di Uta il sovraffollamento ha raggiunto una soglia insostenibile con il personale che fatica a trovare posti per i nuovi arrestati perché nelle celle i detenuti sono letteralmente ammassati». 

«Siamo davanti una situazione esplosiva – concude Cireddu – che continuiamo a definire la peggiore degli ultimi 30 anni. Auspichiamo che il nuovo Provveditore, di recente nominato, possa risollevare insieme ai rappresentanti dei lavoratori una situazione partendo dalle macerie, perché continuare in questo modo è praticamente impossibile. All’educatrice va la nostra solidarietà e vicinanza e al personale intervenuto va il plauso e la gratitudine di tutti i livelli della Uil».

(Unioneonline)

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