Una studentessa racconta Esterzili attraverso i colori sui muri
Maria Teresa Puddu documenta i murales del paese durante il tirocinio: nasce così un nuovo itinerario culturalePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Non servono budget milionari né grandi fondazioni per promuovere l’arte pubblica. A volte basta lo sguardo giusto — curioso, attento, rispettoso — e un buon progetto scolastico.
È il caso di Esterzili, dove una studentessa, Maria Teresa Puddu, ha trasformato il suo tirocinio in progetto per valorizzare le opere d’arte presenti in ogni angolo del paese.
Durante il suo percorso di Pcto (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), all’Istituto di istruzione superiore “Zappa – Pitagora”, attivato in convenzione con il Comune di Esterzili, Maria Teresa ha realizzato un aggiornamento del sito web del Comune focalizzandosi su una delle ricchezze più visibili del territorio: i murales.
Ha così censito, descritto e organizzato un vero e proprio itinerario tra le opere murali che punteggiano le strade di Esterzili. Un lavoro che richiede sensibilità artistica, precisione documentaria e senso del racconto.
Il risultato è un percorso digitale che consente a cittadini, visitatori e scuole di conoscere le opere, gli autori e i luoghi in cui si trovano. Un contributo importante per un paese che ha scelto di esprimere la propria identità anche attraverso l’arte pubblica, facendone di fatto un museo diffuso a cielo accessibile a tutti.
Tra le opere censite spiccano quelle di artisti come Pina Monne, autrice di un murale nella centralissima via Vittorio Emanuele: un pastore col suo gregge, su sfondo bianco, che la luce serale rende particolarmente suggestivo.
Mauro Patta firma due lavori importanti: il murale dei Centenari, un grande volto anziano che guarda al futuro quello di “Domu ’e Urxia”, imponente opera di 120 mq che raffigura il celebre tempio nuragico sotto un cielo stellato, custodito da antichi bronzetti.
La coppia Agnes Zimmermann e Luca Cocco ha invece firmato una toccante scalinata artistica dedicata all’ex sindaca Giovanna Melis, che simboleggia la forza, la vita, la memoria femminile. Farfalle, colombe, arcobaleni e piante tradizionali come la ferula si intrecciano in un’opera che è anche dichiarazione politica e poetica.
Non mancano i tributi storici: un murale dedicato al cappuccino Fra Antonio Maria, commediografo in lingua campidanese del 1600 e un altro al mito Gigi Riva, che campeggia sugli spalti dell’area sportiva comunale.
Chiude il percorso l’opera di Stefano Pani, che in via Lanusei ritrae una scena di vita contadina con buoi al lavoro, omaggio alla quotidianità rurale e alla fatica dignitosa di chi ha modellato queste terre.
Ci sono poi dislocati nelle vie del paese gli altri murales, realizzati a partire dai primi anni Novanta e firmati da Giuseppe Cucca, Angelo Pilloni e Luciano Lixi.
Inserita nel tessuto vivo del paese, Maria Teresa Puddu, ha così messo competenze digitali e spirito di osservazione al servizio della comunità, contribuendo alla promozione del territorio.