Seui festeggia il suo trentunesimo centenario: è Antonio Chillotti, eccezionale testimonial di quella  che oggi i ricercatori definiscono "vecchiaia attiva" caratterizzata per i parametri alti di qualità della vita. La comunità e gli amministratori hanno riservato al neocentenario una festa nell'aula consiliare: «Questi del nostro dottor Chillotti sono i cent'anni che si augurano a tutti, quando si dice "A chent'annos cun salude"», dice il sindaco Fabio Moi. «Per la nostra comunità è stato un punto di riferimento, un uomo "giovane" curioso e al passo con i tempi anche a settant’anni, quando negli anni Novanta a Seui fu uno dei primi a cimentarsi con i computer, dedicandosi in seguito a erudire in questa materia altri».

Antonio Chillotti col sindaco
Antonio Chillotti col sindaco
Antonio Chillotti col sindaco

Antonio Chillotti per tutti a Seui è "dottor Chillotti”: farmacista esperto che ha dispensato consigli e rimedi anche galenici per oltre cinquant'anni, dal 1961 al 2014. Una vita lunga un secolo attraversata da tante fasi, come declinazioni di diverse esistenze. Da bambino ha frequentato la scuola elementare di Seui, le medie all'Istituto dei Salesiani di Lanusei. Partito per la leva prima di intraprendere gli studi universitari, che conclude nel 1953. L'anno successivo alla laurea sposa Carmen Piga, anche lei di Seui, da cui avrà cinque figli. La sua prima farmacia aperta a Ulassai fino al 1961, quando decide di tornare a Seui e rilevare la farmacia del padre.

Dottor Chillotti è stato inoltre professore alle scuole medie. Amante degli animali, i cani particolarmente, e anche questo dettaglio dice molto della mitezza del suo carattere. I suoi cagnetti, meticci di piccola taglia, sono stati le mascotte per generazioni di bambini oltre che fedeli testimoni alla porta della farmacia del lavoro del loro padrone. Come la piccola, dolcissima Briciola che immancabilmente quando i bimbi dell'asilo giocavano nel cortile si avvicinava alla recinzione quasi a voler salutare i piccoli amici. Quella per dottor Chillotti è stata una festa affatto formale e davvero emozionante: i bambini delle scuole gli hanno dedicato poesie e filastrocche tanto da commuovere l'animo di questo grande vecchio, monumento di esperienze e saperi. Che, visibilmente commosso, ha domandato: «Cosa ho fatto per meritare tanti onori?»

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