Quando il canto di Esterzili ha incontrato lo sguardo di Francesco
Il coro Fra Antonio Maria a giugno scorso si è unito a quel grande abbraccio di suoni e fede che il Santo Padre aveva voluto ascoltarePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ora che la sua voce si è spenta, resta l’eco di quelle giornate. Un’eco che parte dal cuore della Barbagia e attraversa piazza San Pietro, dove il cielo era pieno di voci. Ma chi ha avuto la grazia di incrociare anche solo per un istante il suo sguardo, porta addosso un grande segno. Un’impronta che non si cancella. Come quella lasciata nel giugno del 2024, quando anche il Coro Fra Antonio Maria da Esterzili si è unito a quel grande abbraccio di suoni e fede che il Santo Padre aveva voluto ascoltare.
In Vaticano, il Coro ha partecipato al grande raduno mondiale delle corali, un evento che ha celebrato i 40 anni del Coro della Diocesi di Roma, promosso da Nova Opera e sostenuto dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione e dal Pontificio Istituto di Musica Sacra. Oltre settecento persone, unite dalla fede e dal canto, hanno reso omaggio alla parola di Dio. E al suo messaggero più umano e più vicino: Franciscus.
L’udienza con Papa Bergoglio nell’Aula Paolo VI è stata il culmine di quell’esperienza. I cori lo hanno ascoltato parlare con la sua voce stanca ma ferma, piena di amore per la bellezza, la coralità, la pace. E lui, Papa Francesco, li ha guardati uno a uno. Lì, in mezzo a centinaia di voci, c’era anche quello di Esterzili. Un incontro fugace, forse. Ma ricco di misericordia.
L’ultima giornata è stata un’esplosione di armonia: le corali si sono unite in un unico, immenso coro, dirette da monsignor Marco Frisina, autore di molti dei canti liturgici più amati. Con loro, trecento coristi della Diocesi di Roma e oltre ottanta musicisti della Nova Opera Orchestra. Un’orchestra del mondo. Un inno alla fratellanza, all’unità, al sogno di un’umanità che cammina insieme.
«È stata una bellissima e indimenticabile esperienza, ricca di emozioni e sentimenti di condivisione e fratellanza», aveva detto Maria Paola Olianas, presidente del coro, poco dopo il rientro. Oggi quelle parole hanno un valore ancora più grande, perché quel giorno chi ha avuto l’onere e l’onore di cantare per Papa Francesco, in realtà ha avuto la fortuna di cantare con lui.