Il cammino di Bonaria approda al carcere minorile di Quartucciu
Partito da Olbia, dopo 350 chilometri raggiunge l’istituto attraversando 27 paesiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Tra l’erba verde, nei suoi giochi cromatici splende il marmo di Orosei: la pietra, simbolo dell’arrivo del cammino di Bonaria, che parte da Olbia e arriva alla Madonna di Bonaria a Cagliari, dopo aver fatto 350 chilometri raggiunge il carcere minorile di Quartucciu. Per la prima volta un simbolo fisico di un cammino, in Italia, entra in un carcere. E lo fa in una delle consuete giornate solidali organizzate dalla Fondazione Giulini al minorile, l’ultima da direttore del carcere di Enrico Zucca, da domani in pensione.
Il cammino attraversa 27 paesi, ci sono dalle 14 alle 16 tappe, ed è arrivato fino a Quartucciu. Due i colori utilizzati per incidere la pietra: il verde ricorda i boschi, le campagne e i luoghi dell’entroterra sardo, attraversati durante il tragitto. Il blu, invece, richiama il mare che circonda l’Isola.
«Ora stiamo organizzando le diverse bretelle, un po’ sul modello di Santiago, attraverso percorsi che si inseriscono dentro la dorsale principale. Questa all’interno del carcere è la prima bretella. Neanche in Spagna, dove ci sono nove cammini che portano a Santiago, c’è un segno fisico del cammino dentro un istituto penitenziario e questo è per noi elemento di grande orgoglio e responsabilità», ha detto Antonello Menne, che, insieme a Giuseppe Deiana, Francesco Calledda ''Zigheddu'', Arcangelo Puddori e altri pellegrini, ha dato vita al Cammino di Bonaria con l’obiettivo appunto di crescere sul modello di quello Santiago di Compostela, meta ogni anno di centinaia di migliaia di pellegrini.