Tragica scoperta in un bosco alle porte di Dolianova, dove è stato rinvenuto il corpo senza vita di un agente della polizia penitenziaria in servizio presso il carcere di Uta. Dell’uomo – di circa 50 anni – non si avevano notizie da ieri. Avviate indagini per chiarire cosa gli sia accaduto, ma non è escluso che possa essersi tolto la vita.

"E' una notizia agghiacciante, che sconvolge tutti noi: dall'inizio dell'anno è il quinto suicidio che contiamo nelle fila del Corpo di Polizia Penitenziaria, uno dei quattro Corpi di Polizia dello Stato italiano", il commento Donato Capece, segretario generale del Sappe, che ricorda come a inizio settimana fu un poliziotto penitenziario del carcere di Perugia a tentare di togliersi la vita nella caserma del carcere.

Numeri "sconvolgenti" per Capece, che aggiunge: "Ministero della Giustizia e Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria non possono continuare a tergiversare su questa drammatica realtà. Servono soluzioni concrete per il contrasto del disagio lavorativo del Personale di Polizia Penitenziaria. Come anche hanno evidenziato autorevoli esperti del settore, è necessario strutturare un'apposita direzione medica della Polizia Penitenziaria, composta da medici e da psicologi impegnati a tutelare e promuovere la salute di tutti i dipendenti”.

(Unioneonline/l.f.)

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