L’aumento della Tari a Quartucciu continua a infiammare il dibattito politico. L’opposizione accusa la Giunta di ingannare i cittadini, sostenendo che l’incremento della tassa non si tradurrà in un servizio migliorato, poiché il nuovo servizio partirà solo a settembre. Il capogruppo del gruppo misto, Franco Paderi, critica il fatto che l’aumento della Tari non rifletta il servizio effettivo fornito fino ad allora e sostiene che la tassa dovrebbe essere proporzionata ai soli mesi di servizio attivo. «Abbiamo chiesto sacrifici ai cittadini senza che il miglioramento promesso sia ancora visibile», afferma. Inoltre, l’opposizione lamenta che non sono state riconosciute le premialità regionali per la gestione virtuosa dei rifiuti e che i ricavi dalla vendita degli imballaggi non sono stati redistribuiti.

C’è tra i loro banchi preoccupazione su come vengono utilizzate le somme pagate per un servizio non ancora avviato, suggerendo che potrebbero essere destinate a bonifiche, e accusa il Comune di non affrontare adeguatamente il problema dell'abbandono dei rifiuti. L’assessore al Bilancio, Carlo Secci, difende l’operato del Comune, spiegando che l’aumento riflette i reali costi del servizio, compresi smaltimento e bonifica delle discariche, e non presenta errori di calcolo. Secci sottolinea che il costo è stato ripartito rispettando le norme e che l’incremento è inevitabile a causa di fattori esogeni come l’aumento del carburante e delle tariffe. Più duro è l’assessore all’Ambiente, Walter Caredda, che respinge le accuse di Paderi come allarmismi elettorali e chiarisce che l’aumento della Tari non è collegato al nuovo appalto di settembre, ma è dovuto a spese aggiuntive come il conferimento in discarica e gli adeguamenti Istat. Caredda inoltre sottolinea anche che la tariffa include un incremento del 5% da versare alla Città Metropolitana. Francesca Melis

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