A Quartucciu torna “Su Fogadoni de Santu Brai”
La serata si aprirà alle 18, con la Santa Messa nella chiesetta di San Biagio, celebrata da Don Elvio PudduPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un grande fuoco che illumina la notte, il suono ancestrale della musica tradizionale e una comunità che si ritrova per celebrare le proprie radici. Domenica 2 febbraio, Quartucciu riaccende la memoria con “Sa Candelora e Su Fogadoni de Santu Brai”, un evento che unisce storia, fede e identità.
L’iniziativa, parte del progetto “Identità e valore tra passato e presente” promosso dall’assessorato alla Cultura, è organizzata dalla cooperativa Forma e Poesia nel Jazz con la Pro Loco e il contributo della Fondazione di Sardegna. Un lavoro di squadra che ha visto in prima linea l’assessora Elisabetta Contini e l’associazione Su Beranu.
La serata si aprirà alle 18 con la Santa Messa nella chiesetta di San Biagio, celebrata da Don Elvio Puddu. A seguire, un convegno approfondirà il valore storico e culturale del rito con gli interventi di esperti come Andrea Locci, Francesca Loi, Francesco Masala e Alessio Carnevale.
Il momento più atteso sarà l’accensione del grande fuoco in piazza San Giorgio, accompagnato dai ritmi e dai suoni della tradizione. «Sarà un’occasione per valorizzare e preservare un’antica tradizione popolare della nostra comunità. Dopo tantissimi anni abbiamo scelto di realizzarlo per la prima volta nella piazza della chiesa, in attesa di riportarlo nel luogo originario. Nella condivisione del progetto, al quale hanno collaborato tantissimi cittadini e la ProLoco oltre alla grande disponibilità del cantiere comunale e dell’assessore Walter Caredda, abbiamo pensato che Sa Candelora e su Fogadoni potessero rappresentare un’occasione per rinsaldare i legami della comunità, riscoprendo le nostre radici e celebrando insieme una tradizione antica.», spiega l’assessora Contini.
Un gesto simbolico che vuole riaccendere non solo la fiamma, ma anche il senso di appartenenza. «Dietro questo evento c’è una rete di collaborazioni importanti», aggiunge Francesco Masala, presidente di Su Beranu. «Speriamo che diventi un appuntamento fisso, per non dimenticare mai le nostre origini».