«Papa Francesco, una sentinella che ha annunciato la cultura della pace»
Il ricordo dei vescovi sardi, stretti nel dolore per la morte del PonteficePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La notizia della morte di Papa Francesco accomuna nel dolore i vescovi dell’Isola. «Ogni sua parola e ogni suo gesto – osserva monsignor Antonello Mura, presidente della Conferenza episcopale sarda e vescovo di Nuoro e Lanusei – ci rimane come un testamento del suo servizio e del suo amore alla Chiesa. Rimarrà indimenticabile per il suo stile evangelico, l’apertura di cuore e lo sguardo profetico». Come Papa di grande apertura lo ricorda monsignor Mario Farci, che lo ha visto per l’ultima volta a dicembre, a Roma, in occasione di un congresso: «Era provato per una caduta, gli chiesi una benedizione e me la diede. Senza aggiungere altro. Segno che non stava benissimo. Mi colpì in occasione della sua visita a Cagliari dodici anni fa, quando parlò dell’Università come come luogo di formazione alla solidarietà».
L’arcivescovo di Sassari monsignor Gian Franco Saba, ordinario militare per nomina di Papa Francesco da appena 11 giorni, lo ricorda in una nota come «una sentinella del mattino che ha annunciato al mondo la cultura della vita e la cultura della pace». Bello anche il ritratto che fa di Bergoglio monsignor Roberto Carboni, arcivescovo di Oristano e vescovo di Ales Terralba: «Sarà la storia a mettere in risalto la grandezza di questo Papa venuto dall’estremità del mondo; a fare sintesi del suo legato spirituale; a dimostrare la saggezza e verità di tante sue scelte, attraverso le quali ha parlato non solo ai credenti in Cristo ma a tutti gli uomini di buona volontà».