Multato per il blocco delle pale eoliche, Bustianu Cumpostu: «Mandatemi in galera»
Il leader di Sardigna Natzione: «Difesa l’Isola dalla devastazione e la gente sarda dall’umiliazione»Aveva ostruito il passaggio di un convoglio che trasportava componenti per le pale eoliche, lo scorso 15 luglio al porto di Oristano. Ora Bustianu Cumpostu, leader di Sardigna Natzione e dell'indipendentismo sardo, si è visto recapitare un verbale con una sanzione che va da 1.000 a 4.000 euro. L'episodio risale a tre mesi fa, quando in occasione di un trasporto eccezionale di diversi automezzi e autocarri si era sdraiato al centro della carreggiata - assieme ad altri manifestanti - impedendo al convoglio di proseguire la sua marcia.
«Ho pensato subito che la Polizia di Stato, italiano, stesse dando merito ai presidianti del porto di Oristano, fino a quel momento angariati e trattati in modo disumano, per aver difeso la Sardegna dalla devastazione e la gente sarda dall’umiliazione», afferma Cumpostu. «Ma la delusione non ha tardato a presentarsi poche righe più sotto nelle quali veniva comminata una sanzione amministrativa da € 1.000,00 a € 4.000,00. Dopo il sequestro dei gazebo, l’esclusione dal bar del porto, il divieto di fermata con rimozione nel piazzale del porto, per confermare il trattamento disumano ricevuto, arrivano anche le sanzioni pecuniarie, per aver “armati del proprio corpo” difeso la nostra e la loro terra dalla bardanatura energetica».
La sua reazione è piuttosto decisa: «Come indipendentista ritengo immorale dare un sostegno finanziario allo stato che tiene in sudditanza la Sardegna e chiederò la conversione della sanzione in giorni di detenzione, meglio galera che è più appropriato, lo chiederò in lingua sarda naturalmente perché pur conoscendo l’italiano, per evitare di dire cose che mi potrebbero essere girate contro, chiederò di interloquire nella lingua con la quale penso, il sardo», afferma Cumpostu. «Non sono l’unico ad essere stato sanzionato, molti presidianti hanno ricevuto lo stesso verbale, anche i presidianti disabili ai quali va tutta la mia ammirazione e solidarietà, e non solo mia, a compensare quella non ricevuta da chi ritiene di difendere i diritti dei sardi dagli scranni del governo regionale».
(Unioneonline / r. sp.)