Il murale dell’Avis che punta alla promozione della cultura della donazione non piace all’Amministrazione di Sardara? Sì, forse, anzi no. Un cuore e le silhouette di due figure umane nude, per l’artista “Adamo ed Eva”, ma per il Comune «un messaggio poco chiaro». E il sindaco, Giorgio Zucca, invita l’associazione «a presentare quattro nuovi bozzetti da sottoporre all’attenzione di una commissione». Taglia corto il presidente dell’Associazione, Mauro Atzori: «Faremo quanto ci è stato chiesto. A noi interessa l’obiettivo».

Le polemiche

Dopo due anni di attesa dalla presentazione del progetto e il pagamento del tributo di 150 euro per l’occupazione del suolo pubblico, il caso è arrivato in Consiglio comunale con un’interrogazione della minoranza e la richiesta di una discussione della maggioranza. E via alle polemiche fra i banchi opposti. «Come mai - ha detto il capo gruppo dell’opposizione, Ercole Melis - non sono state date risposte alle richieste legittime dell’Avis in merito al murale? Quanto c’è ancora da aspettare? Un ritardo grave che crea disaffezione dei volontari verso il Comune, l’ente che dovrebbe essere il primo sostenitore, in presenza di un assessore per le associazioni».

La replica è toccata al vicesindaco, Roberto Caddeo: «Veniamo tacciati di inerzia, in realtà la questione è tecnica e non politica. L’ufficio ha più volte sollecitato l’integrazione della pratica Suape, in cambio l’associazione ha inviato note di accuse nei nostri confronti. Abbiamo convocato il direttivo e spiegato l’iter. Ci saremmo aspettati le scuse, non ci sono state».

Nessuna censura

La vicenda s’inserisce nell’ambito artistico della street art che il Comune ha definito con un regolamento. E ora il primo cittadino nega qualsiasi tentativo di censura. «Quando i volontari – racconta Zucca – mi hanno proposto il murale da realizzare nella cabina dell’Enel, all’inizio di via Campania, la strada che conduce al complesso scolastico, infanzia, primaria e secondaria, il mio sì è stato incondizionato. Il punto migliore per educare al dono i cittadini del domani partendo dai piccoli alunni». I dubbi e le perplessità con la visione del bozzetto. «Il dipinto non rappresenta in modo chiaro, semplice, con forza comunicativa il messaggio di un gesto di solidarietà importante come la donazione della sangue. Come spiegare ai piccoli un cuore al centro e sotto Adamo ed Eva? Il regolamento sull’arte di strada prevede la valutazione della proposta progettuale a componenti esterni. A loro la scelta».

Il messaggio

Il direttivo dell’Avis nella corrispondenza col Comune ha ribadito «la piena disponibilità al dialogo, come è sempre stato dalla nascita, 40 anni fa. Non abbiamo mai guardato il colore politico delle amministrazioni di turno». Sul messaggio e sull’artista, bocca cucita. I bene informati spiegano: «Nell’opera un cuore domina la scena, motore fisico ed emozionale del nostro corpo. Da Adamo ed Eva organo indispensabile per la vita. Guardando l’immagine in prospettiva, il senso della donazione: dare senza sapere chi riceve e ricevere senza sapere chi ha donato».

Santina Ravì

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