Dieci ferite riconducibili a due fucilate sparate frontalmente.

È stato ucciso così Matteo Murgia, il pastore 40enne assassinato nella notte tra lunedì e martedì nell'ovile con annessa scuderia a Gesturi.

È quanto emerge dall'autopsia eseguita oggi al Policlinico di Monserrato dal dottor Roberto Demontis. Il medico legale ha riscontrato dieci fori all'altezza del petto.

Un'ulteriore conferma arriva dagli accertamenti che stanno eseguendo i carabinieri della Compagnia di Sanluri, guidati dal capitano Aldo Meluccio, e dal Nucleo investigavo di Cagliari, coordinato dal maggiore Nicola Pilia: l'assassino era probabilmente nascosto dietro il muretto dell'ovile, in attesa dell'arrivo di Murgia. Forse lo ha chiamato per farlo voltare per poi esplodere le fucilate.

La vittima, colta di sorpresa, non ha neanche potuto accennare una fuga.

I carabinieri in questi giorni stanno sentendo amici, parenti e conoscenti della vittima per ricostruirne gli ultimi giorni di vita e per individuare un possibile movente e una pista da seguire per individuare il killer.

Sposato e padre di due figli, dopo la separazione Murgia viveva a casa dei genitori e lavorava saltuariamente a Cagliari per una impresa edile. Ma si occupava soprattutto dei suoi cavalli, custoditi in una stalla, annessa all'ovile, che aveva affittato dal Comune.

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata