Affari, potere e denaro s’intrecciano ai piedi del monte Arcuentu. Nella Costa Verde, meta del turismo selvaggio, il fermento è palpabile. La stagione estiva alle porte e le elezioni comunali all’orizzonte hanno risvegliato gli animi e riacceso la lotta per i parcheggi delle rinomate località di Piscinas e Pistis. Fanno gola a tanti. L’oggetto del desiderio potrebbe essere gli oltre 200.000 euro di fatturato in una sola stagione e un utile che supera i 50.000 euro. Comprensibile la corsa per accaparrarsi quei fazzoletti di terra che nel 2021 si è lasciata dietro tracce indelebili. Documenti inequivocabili che inchiodano: registrazioni e chat telefoniche finite in mano ai giornalisti. 

Una battaglia dove spesso a farne le spese è l’ultimo anello della catena. Lo sanno bene alcuni lavoratori, come Fabiano Lampis, 53 anni, assunto da una società interinale per conto del Comune di Arbus come parcheggiatore a Pistis. “Per tutta la stagione – racconta - mi sono dovuto adattare a urinare dentro una bottiglia di the per via dell'assenza dei servizi igienici. Mi sono sentito umiliato - ribadisce con le lacrime agli occhi - alla mia età non avrei pensato di subire tanto”.

Nell’estate del 2021 i famigerati parcheggi di Piscinas e Pistis per la prima volta sono stati gestiti direttamente dal Comune di Arbus e travolti da un mare di polemiche. Tutto inizia col bando per l'assunzione del personale. Un bando fortemente criticato dalla minoranza che da subito chiese chiarezza e trasparenza. In prima linea Emanuela Paschino, consigliera comunale e avvocato, prima firmataria di una serie d’interrogazioni: “La mancata pubblicazione della graduatoria - scriveva - ha creato sconcerto tra gli aspiranti lavoratori perché non sono stati resi edotti dei processi decisionali operati nella scelta di un candidato piuttosto che di un altro. Se il reperimento del personale, attraverso una società interinale, non garantiva trasparenza, si sarebbe dovuto optare per un altro metodo”. Infine rincara la dose: “Nel caso in cui si modificano i requisiti dei candidati, si dovrebbe farlo per estendere la platea di partecipanti e non per restringerla, tra l’altro ingiustificatamente”.

La polemica sulle assunzioni e sul bando non si è di fatto mai sopita del tutto e gli interrogativi sono rimasti.

“Venni contattato da un amministratore – racconta Fabiano Lampis - perché lo conoscevo. Mi disse che avevano difficoltà nelle assunzioni per mancanza di personale e mi chiese se ero interessato. Non avevo esperienza in quel settore, ma accettai.  A quel punto mi contattò la Cbs Lavoro per inviare il curriculum. Iniziai a lavorare due giorni dopo”. Scelte personali dovute alla mancanza di richieste, secondo quando affermato da Lampis, ma non per la Cbs Lavoro che in un documento letto dall’ex assessore al turismo, Michela Dessì, nel Consiglio comunale del 20 settembre 2021, affermava: “Sono arrivati oltre cento curriculum”.

La stagione, partita fra le polemiche, per i lavoratori è stata un inferno a causa delle alte temperature, con il termometro che più volte ha sfiorato i 50 gradi, e della mancanza di una struttura per proteggerli dal sole: a Piscinas avevano solo un gazebo fatiscente. La “casetta” promessa non è mai stata realizzata. Una situazione quasi drammatica, confermata dalle chat tra i dipendenti dell'8 agosto: “Se lunedì la casetta non dovesse essere montata io do le dimissioni”, scrive una dipendente: “Sono piena di sfoghi per colpa di queste magliette, non devo morire sotto un gazebo sicuramente. È passato un mese aspettando questa casetta, mi sono rotta altamente”. Immediata la risposta del collega: “Aspetta e spera. Non si sa di quale lunedì dell'anno”. Il 10 agosto altri dipendenti annunciano di aver cercato soluzioni: “Non avendo ricevuto risposte da chi di competenza sul montaggio delle casette - scrive uno di loro - ho chiesto direttamente al sindaco. Mi avvisa che le autorizzazioni sono arrivate ieri e la prossima settimana montano tutto. Comunque, l’assessore dice di stare in macchina con l’aria condizionata a fare il turno”.

Il gazebo volato via (foto concessa)
Il gazebo volato via (foto concessa)
Il gazebo volato via (foto concessa)

La  Polizia Municipale avrebbe notato la presenza del gazebo e chiesto i motivi per i quali i dipendenti dovessero lavorare in quelle condizioni. Ma le confidenze proseguono: “La struttura era volata, una collega stava male e perdeva sangue dal naso e se non fosse stato per quelli del chiosco di Denis saremo “morti” anche noi”.

Le chat dei vari parcheggiatori confermano ulteriormente quanto segnalato da Fabiano Lampis, in servizio presso il parcheggio di Pistis: “Sono stato sotto il sole per oltre un mese, un gazebo fatiscente non garantiva protezione adeguata”. Ma non solo: “Successivamente sono stato costretto a pagare per utilizzare i bagni del chiosco di Pistis, per la mancanza dei servizi igienici per i parcheggiatori”. Un mese prima uno dei neo assunti ancora prima di iniziare a lavorare, viste le condizioni, aveva gettato la spugna: “Signori io per un mese di contratto non firmo. Mi dispiace, uno in meno, grazie a tutti e buon lavoro”. 

Il 26 agosto sempre dagli scambi via WhatsApp emerge che la carenza di servizi ha creato parecchi disagi nel territorio comunale: “Comunque nel parcheggio stanno scaricando un sacco di camper, questi bastardi bisogna sanzionarli”.

Non solo. Nelle chat anche irregolarità nei pagamenti. Tra i lavoratori, infatti, c'era chi faceva pagare la tariffa completa di 5 euro, nonostante l’orario ne prevedesse 3 euro: “Sto facendo pagare ancora 5 euro a qualcuno . Gli ho detto sono 5 euro e sta quanto vuole”. Soddisfatta la responsabile del gruppo: “Sono molto orgogliosa di voi, avete appreso molto bene il mio insegnamento, sta quanto vuole e top!”. Sugli incassi dei parcheggi si concentrano altre osservazioni e Fabiano Lampis aggiunge: “La cassa elettronica spesso non funzionava ed eravamo obbligati ad utilizzare i bollettari e a fine giornata, in più occasioni, è stato emesso uno scontrino unico”. Il 7 luglio arriva un'altra direttiva: “Non fate abbonamenti, anche se vogliono pagare. Il Comune ha deciso così, per cinque persone è gratis”.

Era il 16 luglio quando uno dei ragazzi scrive agli altri di avere avuto ordini ben precisi: “Per quanto riguarda il Pos, (...) mi ha detto assolutamente di non dire che non lo abbiamo perché non ci conviene. Dobbiamo dire che non lo abbiamo perché non abbiamo la linea e non prende. Evitate di dire che non ci conviene perché facciamo solo figuracce”.

 “Ma è corretto che non ci abbiamo mai consegnato i Dpi, (i dispositivi indispensabili per i lavoratori ndr)? - chiede Fabiano Lampis -. Non abbiamo mai avuto modo di visionare il Documento di valutazione dei rischi (Dvr), l'individuazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il rappresentante dei lavoratori alla sicurezza, nonché il medico competente”. Figure e documenti che i lavoratori non avrebbero mai visto. 

Anche oggi è impossibile conoscere le opinioni dell’amministrazione. L’ex assessore, Michela Dessì, raggiunta telefonicamente, preferisce non rilasciare dichiarazioni sull’argomento. Mentre l’ex sindaco, Andrea Concas, non ha risposto alle nostre telefonate.

Adesso si avvicina la stagione 2022 e i parcheggi di Pistis e Piscinas finiranno nuovamente sotto la lente d’ingrandimento e torneranno ad essere considerati un Eldorado. Il 24 febbraio a causa delle dimissioni di massa dei consiglieri è caduta la Giunta e ora il Commissario avrà l’arduo compito di gestire la partenza della stagione in una delle coste più selvagge della Sardegna, sulla quale gravitano tante ombre.

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