Litfiba in concerto a Cagliari:rock e nostalgia alla Fiera
Ieri sera i Litfiba a Cagliari davanti a ottomila spettatori hanno ripagato un'attesa lunga undici anni con un show grondante di nostalgia, ma decisamente rock.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ghigo e Piero ostentano complicità. Salutano il pubblico, ridono. Sembra che i dissapori siano stati cancellati con un vigoroso colpo di spugna. I fan non aspettavano altro. Ieri sera i Litfiba a Cagliari davanti a ottomila spettatori hanno ripagato un'attesa lunga undici anni con un show grondante di nostalgia, ma decisamente rock.
Nella scaletta c'è poco spazio per i brani del periodo indie . Chi si aspettava cose tipo La preda o Eroi nel vento è rimasto deluso, tranne quando Pelù ha cantato Come un Dio , Resta , Ferito e qualche altra vecchia hit. Domina il ritmo. La chitarra di Renzulli è al centro del suono. Pelù è quello di sempre. Canta, balla, parla e si affida a un repertorio a prova di bomba con due soli inediti: Sole nero e Barcollo .
Al resto ci pensa il pubblico, che dopo due lustri ripassa una ventina di brani-simbolo della musica italiana, di quel rock tricolore nato proprio con l'ondata fiorentina negli anni Ottanta. Il palco è povero. Non ci sono megaschermi, nè effetti speciali. Ai marchingegni elettronici la band toscana preferisce un dignitoso impianto luci e amplificatori in bella mostra. Dopo una lunga introduzione Pelù dà il benvenuto al pubblico «nello stato libero di Litfiba».
Le parole lasciano spazio alla musica e il clima nel grigio piazzale della Fiera si surriscalda. Bastano le note di Proibito per far saltare migliaia di fan arrivati da tutta l'Isola per l'unica tappa sarda (organizzata da Sardinia Entertainment) del tour italiano. In mezzo al pubblico tanti giovani e molti vecchi fan. Cantano tutti e con Resta scatta l'effetto karaoke. Il latin rock di Cangaceiro rimanda Pirata . Con quel disco arrivò il grande successo. Molte canzoni di vent'anni fa sono state riproposte anche ieri, ma con qualche variante. E non solo negli arrangiamenti. Paname , per esempio, è stata dedicata all'onda verde iraniana, mentre Maudit è stata semplicemente aggiornata. Nella sua versione del 1993 parlava di corruzione, mafia e P2 (seppellita con tanto di bara sul palco). Questa volta il riferimento alla P3. Il tempo cambia, ma i Litfiba sembrano sempre gli stessi. E chi se ne frega se questa reunion puzza di business e nostaglia. Evidentemente Lo spettacolo deve ancora continuare.
FRANCESCO PINTORE