Liste d’attesa da incubo: 541 giorni per una risonanza, 278 per una visita oncologica
I dati del monitoraggio pubblicati sul portale della Regione(Ansa)
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L’ennesimo bollettino nero sulla sanità sarda lo troviamo su “Sardegna Salute”, il potale della Regione su cui è stato pubblicato l’ultimo aggiornamento del monitoraggio delle liste d’attesa.
Sotto la lente, le prestazioni ambulatoriali che i medici di famiglia indicano sulle impegnative con la lettera D, cioè le visite o gli esami programmati, «da eseguire entro 120 giorni». Sono quattro mesi. Ma si va molto oltre.
La strettoia
I ritardi non risparmiano le prime visite, la porta di accesso alle cure. Il dato più angosciante riguarda l’Oncologia: nella settimana tra il 20 e il 24 gennaio 2025, quella scelta dalla Regione per la rilevazione, l’attesa era di 278 giorni contro i 41 registrati a ottobre. Il peggioramento è stato del 578%.
Le altre prime visite
Endocrinologia: nello stesso intervallo tra ottobre e gennaio si è passati da 145 giorni a 156. Stesso andamento negativo sulla prima visita per accertamenti di Chirurgia vascolare: i giorni di attesa erano 116 e sono diventati 152. Sull’Urologia da 107 giorni si è arrivati a 158; sull’oculistica da 122 a 140 giorni. Per la prima visita in Pneumologia, l’attesa di 136 giorni è schizzata a 162. Questo scenario spiega in gran parte quel 13,7 per cento di sardi che rinuncia alle cure.
Il secondo blocco
Ecco poi la lista nera delle prestazioni programmate oltre le prime visite. Sempre tra il 20 e il 24 gennaio, l’appuntamento per una risonanza magnetica all’addome inferiore e allo scavo pelvico veniva dato dopo 541 giorni. A ottobre per lo stesso tipo di controllo bisognava aspettare 427 giorni. Tempi-lumaca anche sulla mammografia monolaterale: da 168 giorni di attesa si è saliti a 214. Peggiorate pure le liste per la risonanza magnetica alla colonna: dai 106 giorni di ottobre si è arrivati a 184.